Gli oscillatori sono indicatori molto importanti ed usati nell'analisi tecnica.
Essi indicano la forza del titolo misurando la velocità della variazione del prezzo in un determinato periodo.
Abbiamo già visto nella precedente sezione due semplici oscillatori come il ROC ed il Momentum.
Sebbene la loro primaria utilità sia in mercati senza tendenza, ovvero in trading range, essi possono essere utilizzati in particolari condizioni anche in mercati in trend ed in sistemi trend following, soprattutto per quanto riguarda la segnalazione di reversals.
La maggior parte degli oscillatori, sono costruiti su base ciclica, ovvero, la linea dell'indicatore si muove tra due bande o livelli estremi, solitamente comprese tra 0 e 100 o +100 e -100. Bisogna anche dire che, sebbene calcolati in maniera differente, gli oscillatori sono tutti simili tra loro.
I più importanti sono senza dubbio:
L'RSI o relative strenght index, lo stocastico, il CCI o commodity channel index, il WIlliams %R ed il MACD.
Non è mia intenzione entrare nel discorso tecnico delle formule che calcolano ogni oscillatore ma darò solo un breve accenno informativo.
E' rilevante ricordare che:
1) Ogni oscillatore può essere impostato con settaggi diversi.
Solitamente il periodo di riferimento è pari a 14 poichè rappresenta la metà di un ciclo lunare, ma ciò non vieta di essere settato con altri parametri.
Anzi, andrebbe adattato ai vari mercati, poichè non esistono mercati identici.
Una soluzione sarebbe quella di impostare un sistema di backtest per individuare tali parametri.
Minore è il periodo di riferimento, maggiore è la sensibilità di oscillazione.
2) Un altro punto è che, i vari oscillatori sono settati con i prezzi di chiusura.
Ma ciò non toglie che possano essere settati con i minimi o massimi, o i prezzi medi.
Come per le medie mobili, prorealtime ha questa opzione.
3) Come in tutti gli indicatori, i segnali su grafici a più lungo periodo, come per esempio il settimanale hanno più importanza di quelli sui grafici minori.
Quelli giornalieri hanno più rilevanza dei segnali intraday.
4) Gli oscillatori, come tutti gli indicatori, sono strumenti secondari. L'unico elemento primario è l'azione del prezzo.
Si possono identificare tre situazioni in cui un oscillatore risulta molto utile:
1) quando il suo valore si avvicina o supera l'estremità superiore o inferiore della propria banda di oscillazione. In questo caso si dice che il mercato si trova in ipercomprato o ipervenduto. Questa condizione avverte che la tendenza dei prezzi è troppo tirata e vulnerabile;
2) quando si verifica una divergenza tra gli oscillatori e la tendenza dei prezzi in posizione estrema, si è in presenza quasi sempre di un importante segnale di pericolo;
3)il passaggio di ritorno da oltre o presso i livelli di ipercomprato ed iperacquisto (come ad esempio dei failure swings) possono dar luogo ad importanti segnali di entrata, se coadiuvati ovviamente dal movimento del prezzo stesso.
Il Relative Strength Index (RSI), o indice di forza relativa, è uno fra gli oscillatori più popolari dell'analisi tecnica e comunemente usati dai traders, in particolar modo da quelli che operano sui mercati dei futures. Fu ideato da John Welles Wilder, che lo pubblicò nel suo libro New Concepts in Technical Trading System nel 1978.
Praticamente misura la forza relativa di un titolo rispetto a N periodi precedenti e non è da confondere con la forza relativa di paragone tra due titoli distinti.
I livelli di ipercomprato ed ipervenduto sono 70 e 30 ed il periodo di riferimento è 14.
Il CCI o Commodity Channel Index, fu ideato di Donald R. Lambert.
Il CCI è stato ideato da Donald R. Lambert. L’idea che sta dietro all’oscillatore è che gli strumenti finanziari si muovano seguendo fasi cicliche, con massimi e minimi che si alternano ad intervalli periodici.
Per calcolare il CCI si confonta il prezzo attuale con una media mobile di un periodo prefissato, gestibile dall’utente, e lo si normalizza utilizzando un divisore basato sulla deviazione media.
I livelli di ipercomprato ed ipervenduto sono +100 e -100 ed il periodo di riferimento è 14.
Da notare quante divergenze che hanno portato a piccoli swing di breve periodo, ma solo quando viene rotta a rialzo la trendline e la resistenza si è avuto un reversal del trend di lungo
termine.
Il processo dello Stocastico fu diffuso da George Lane. E' basato sull'osservazione che, nel corso dell'incremento dei prezzi, quelli di chiusura tendono ad avvicinarsi al massimo dell'escursione del prezzo stesso (price range) ed, al contrario, nei downtrends, i prezzi di chiusura tendono ad avvicinarsi al minimo del price range.
E' composto da 2 linee, %K e %D.
La %K indica le zone di iperacquisto e ipervendita, che viene comparata alla %D per via della sua forte volatilità.
Quando la %K incrocia al rialzo la %D si ha un segnale di acquisto, quando la incrocia al ribasso si ha un segnale di vendita.
I livelli di ipercomprato ed ipervenduto sono 80 e 20 ed i periodi di riferimento sono 14-3-3 (più veloce) oppure 14-3-5 (più lento).
L'incrocio delle due % D e K avviene sugli swing di prezzo. Anche con lo stocastico si possono individuare importanti divergenze che preludono a cambiamenti del trend nelle zone di ipercomprato ed ipervenduto.
L'indicatore Williams %R, ideato da Larry Williams, usa l'ampiezza del prezzo in un dato periodo per definire quello che viene chiamato centro di gravita e su questo concetto si
tenta di definire una fascia di ipercomprato e una di ipervenduto.
L'informazione che ne deriva non è altro che un duplicato di quella fornita dallo stocastico. La sola differenza è che lo stocastico sfrutta la differenza tra la chiusura e il minimo dei minimi
mentre il %R la differenza tra il massimo dei massimi e la chiusura; sarà sufficiente osservare solo uno dei due indicatori.
Il valore oscilla tra 0 e -100, i livelli di ipercomprato ed ipervenduto sono -20 e -80 ed il periodo di riferimento è 20.
Il williams %R è un uindicatore molto sensibile. Qui sopra possiamo vedere come raggiunge le zone di ipercomprato e ipervenduto non appena avviene un breakout su trendline, supporto o resistenza
di periodo (rettangoli). Possiamo notare anche le divergenze tra momentum e prezzo.
Il Moving Average Convergence/Divergence (MACD, ossia convergenza e divergenza di medie mobili) è uno degli oscillatori più utilizzati in analisi tecnica, in quanto combina nella
sua costruzione diversi principi fondamentali dell'analisi tecnica.
Fu sviluppato da Gerald Appel e basa la sua costruzione su medie mobili esponenziali.
Il principio è che, quando vi è un incrocio rialzista di medie mobili al di sotto dello 0, si ha un segnale di inversione rialzista e quindi un potenziale acquisto, mentre quando vi è un incrocio ribassista al di sopra dello 0, si ha un segnale ribassista e quindi una potenziale vendita.
In questo oscillatore non vi sono bande estreme che identificano zone di ipercomprato e ipervenduto.
i periodi di riferimento sono 12-26-9.
Sopra vediamo l'indicatore MACD in azione. Come l'incrocio normale di medie mobili, la funzione del MACD è quello di segnalare importanti punti di svolta.
Quando è in fase di downtrend l'oscillatore si sposta da sopra la linea dello 0 a sotto, passando da una fase di ipercomprato alla fase di ipervenduto.
Gli incroci segnalano possibili inversioni che devono essere coadiuvate dall'azione del prezzo. Le linee rosse sono le divergenze createsi prima delle inversioni.
Inoltre è possibile utilizzare un istogramma (come nel DMI) che rappresenta la distanza tra le due medie mobili in modo da evidenziarne meglio i movimenti.
Ecco gli oscillatori nella fase di trading range, come possiamo notare:
Il momentum anticipa i cambiamenti di prezzo, in quanto misurano la variazione del prezzo nel tempo, quindi forza e debolezza.
l'RSI14 raggiunge più lentamente le bande estreme rispetto agli altri oscillatori.
Per quanto riguarda le divergenze, il CCI e lo stocastico le segnalano molto più anticipo.
Mentre il MACD non essendo un vero oscillatore segnala quando il prezzo è già invertito.
Nella figura sopra vi sono i 4 oscillatori più importanti nei loro settaggi base.
Il titolo EON, si trova in fase di trading range o laterale.
Il valore degli oscillatori si avvicina sempre al movimento dei prezzi ed entra nella o nei pressi della zona di ipercomprato o ipervenduto quando il prezzo penetra nelle aree di supporti e resistenze e segnala bene gli swings e le oscillazioni di prezzo.
Come possiamo vedere, gli oscillatori si muovono in modo simile, ma alcuni sono più sensibili e raggiungono le bande estreme ed i punti di svolta più velocemente degli altri, ma allo stesso tempo anticipano troppo la fase di ipercomprato ed ipervenduto.
L'utilizzo degli oscillatori va sempre coadiuvato dall'analisi del prezzo per cercare di evitare falsi segnali.
Notiamo inoltre, che i primi 3 indicatori sono costruiti nello stesso modo: vi è una sola linea che si muove tra le bande.
Lo stocastico invece ha due linee, e l'incrocio di queste linee a rialzo o a ribasso (rossa e blu) possono dar luogo a segnali di acquisto o di vendita.
Nella figura sopra, gli oscillatori nelle fasi di trend.
Nella fase di uptrend, gli oscillatori toccano molto più frequentemente la zona di ipercomprato, quando passa nella fase di downtrend avviene il contrario, poichè la forza si sposta da toro a orso.
Nelle fasi reversal, come anticipazione avvengono le divergenze tra picchi di momentum e picchi di prezzo.
Nella figura sopra, vediamo dei classici esempi di divergenze tra prezzo ed indicatore RSI14.
Il titolo si trova in downtrend, ma nonostante il prezzo faccia nuovi minimi decrescenti, l'RSI fa nuovi minimi crescenti e quindi prezzo e momentum divergono e ciò significa che il downtrend si sta indebolendo.
In questa fase, la linea del momentum si trova quasi sempre nella metà inferiore del proprio grafico.
Vediamo nell'ultimo swing, anche il prezzo fa un minimo crescente e la trendline viene rotta con una long candle rialzista. Il reversal è stato confermato in seguito alla rottura della resistenza. Ora il momentum si sposta nella metà superiore del proprio grafico.
Successivamente l'uptrend viene minato da una divergenza ribassita, in quanto il prezzo fa un nuovo massimo, ma il momentum fa un massimo minore decrescente.
Ciò ci allarma del fatto che l'uptrend potrebbe finire e difatti il prezzo inverte entrando in una fase di lunga congestione. L'RSI è indicato anche per uscire in tempo da una posizione.
In questa fase di trading range, i picchi di momentum nelle zone di ipercomprato e ipervenduto corrispondono ai picchi del prezzo nelle zone di resistenza e supporto.
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