Facciamo un breve riepilogo di quanto detto sin'ora.
E' importante capire i meccanismi che muovono mercati.
1) Abbiamo detto che il 90% delle transazioni finanziare è di natura speculativa.
2) Abbiamo anche detto che il mercato si comporta in conseguenza del rapporto tra domanda ed offerta del bene o strumento oggetto di compravendita in quel determinato mercato.
Quando queste sono bilanciate, il mercato è pressochè fermo e stabile, mentre quando sono sbilanciate, si formano le tendenze a rialzo (fasi toro del mercato) od a ribasso (fasi orso del mercato).
Questo lo possiamo affermare perchè:
Una grande quantità di domanda, determina un rialzo dei prezzi in quanto il bene è molto richiesto e coloro che lo posseggono sono disposti a venderlo solo a prezzi sempre più alti.
Ecco perchè si creano i trend a rialzo.
L'aumento dei prezzi in economia è detta inflazione.
Più aumenta il prezzo di un bene, meno quantità di esso può essere comprata.
Viceversa, quando vi è grande quantità di offerta, ciò determina un ribasso dei prezzi in quanto essendoci poca richiesta del bene, i venditori sono costretti a diminuire il prezzo di vendita e coloro che lo acquistano sono disposti a farlo solo a prezzi sempre più bassi, ossia a sconto.
Ecco perchè si creano i trend a ribasso.
La diminuzione dei prezzi in economia è detta deflazione.
Più diminuisce il prezzo di un bene, più quantità di esso può essere comprata.
3) Abbiamo visto che sono i fattori fondamentali, le cause, a smuovere i mercati, e che sono gli istituzionali o le mani forti a dettare le regole nei mercati ed a formare per primi i trends grazie alle loro enormi disponibilità finanziarie, trends sui quali, interverrà in seguito la grande massa di investitori privati.
L'azione del prezzo o price action è quindi l'effetto, e l'analisi tecnica si basa sullo studio statistico dei suoi movimenti passati e sul ripetersi di certi schemi di prezzo sui grafici (patterns di prezzo).
Esistono 4 fasi principali di mercato, e queste fasi non sono altro che lo specchio delle emozioni dei partecipanti al mercato, che si alternano come fa un pendolo tra gli estremi di ingordigia e panico.
Ma non c'è dubbio che siano sempre le "mani forti" coloro che dettano i ritmi dei mercati, vediamo come:
Fase di accumulazione.
In questa prima fase del ciclo, le mani forti acquistano contratti o azioni di un titolo, senza destare l'attenzione dei piccoli risparmiatori e in modo graduale.
Il sottostante è ancora a basso prezzo e non desta particolare interesse.
Vi è piccola o nulla direzionalità (trading range).
Fase di rialzo, conosciuta anche come convinzione o speculazione.
Una grande massa di piccoli risparmiatori acquista, avvisati dai mass media del fatto che il titolo ha buone prospettive di crescita.
La fase a rialzo irrompe con forti volumi di contrattazione ed il valore del titolo aumenta. Sempre più gente vuole acquistare e chi detiene le azioni vuole trarne vantaggio vendendo ad un prezzo via via superiore.
In questa fase gli investitori passano dall'entusiasmo all'ingordigia sempre più smodata. Tutti urlano "comprate!!!!"
Fase di distribuzione o liquidazione.
I professionisti vendono le azioni od i contratti acquistati precedentemente accumulati, al cosiddetto "parco buoi" realizzando i guadagni generati dalla fase rialzista. Il prezzo stagna, perchè vi è bilanciamento di domanda e offerta (trading range).
Fase di ribasso, conosciuta anche come panico.
I prezzi cominciano a scendere perchè l'offerta a questo punto è più forte della domanda. Ci sono troppi venditori e nessuna controparte acquirente.
Qui comincia la paura degli investitori che cercano in tutti i modi di vendere e man mano che il valore del titolo scende, la paura diventa panico.
Quando il prezzo è sceso ad un livello conveniente, ripartirà il ciclo di accumulazione da parte degli istituzionali.
Ora, queste fasi avvengono continuamente ed in qualunque time frame.
Tuttavia, è importante considerare che, più ampio è il timeframe che guardiamo, più importante e rilevante è il trend che decidiamo di seguire!
Abbiamo già visto nei capitoli precedenti che:
per ogni contratto, lotto o azione acquistata vi deve essere un contratto, lotto o azione venduta.
Erroneamente, molti traders pensano che se un titolo "cresce con alto volume", significa che ci sono più compratori che venditori e viceversa con un titolo che "scende con alto volume", pensano che siano coinvolti più venditori che compratori.
A prescindere che ci sia alto o basso volume, vi è sempre parità di contratti long o short. Non puoi comprare qualcosa se qualcuno non te lo vende.
Il volume indica solamente la quantità di contratti o azioni negoziati.
Dice John Murphy nel suo libro "analisi tecnica dei mercati finanziari".
"Quindi, se l'80% degli investitori si trova dalla parte long (in acquisto) allora il rimanente 20% che sta tenendo delle posizioni short, deve essere finanziato a sufficienza per assorbire i contratti, i lotti o le azioni in acquisto, in questo caso 1 long per 4 shorts.
Di conseguenza i contratti short dovranno avere delle posizioni molto più ampie rispetto alle posizioni long e devono essere ben capitalizzati: sono infatti le mani forti!
L'80% che sta mantenendo delle posizioni molto più piccole per ogni contrattazione, è considerato mano debole in quanto sarà forzato a liquidare le proprie posizioni long ad ogni improvvisa inversione dei prezzi." (le cosiddette correzioni o whipsaws).
Ma come avviene tutto ciò?
Guardate il grafico qui sotto e capirete meglio.
Il grafico sopra espone ciò che avviene in un uptrend rialzista o fase toro.
La prima fase come detto sopra è quella di accumulazione da parte delle cosidette "mani forti". Il prezzo rompe a rialzo la prima resistenza che delimita il trading range iniziale di accumulazione.
Una volta rotta la resistenza, il mercato passa in forte uptrend, i prezzi crescono poichè la domanda è più forte dell'offerta.
Ma ad un certo punto, il movimento o momentum rialzista si arresta.
Se prendete il grafico di un qualsiasi strumento noterete che vi saranno parecchi saliscendi, rimbalzi, correzioni, chiamatele come volete.
I prezzi non salgono o scendono mai in linea dritta, ma hanno momenti di pausa e ritracciano spesso controtrend.
L'arresto del prezzo è dovuto al fatto che coloro che hanno accumulato contratti o azioni, "le mani forti", prendono una parte dei profitti (take profit parziale) chiudendo una serie di contratti o rivendendo una quantità di azioni. Facendo così si alleggeriscono delle posizioni aperte e portano a casa un pò di soldoni dalle plusvalenze generate. A chi le vendono?
Semplicemente al "parco buoi" che è ben lieto di comprare, infatti il trend è a rialzo!
Le mani forti quindi distribuiscono man mano che il prezzo sale.
Ecco che si forma un'area di resistenza.
Una resistenza è definita come un’area di prezzi di forte offerta, dove i venditori sono più aggressivi dei compratori.
Le pesanti vendite costringono i traders che erano long a coprire le loro posizioni vendendo anch'essi ed inducono gli altri traders a seguire la momentanea discesa che può durare anche per alcuni giorni o settimane prima che il trend principale riprenda.
Ecco che i prezzi scendono ancora di più. I ritracciamenti possono essere lunghi circa da 1/3 a 2/3 del precedente movimento a rialzo.
Chi compra in questo momento è nei guai, perchè il trend è ora invertito a ribasso, e liquiderà presto le proprie posizioni poichè sta perdendo.
Ma a chi liquiderà? Le controparti le troveranno eccome, sono ancora le mani forti che stanno riaccumulando posizioni a sconto, con la prospettiva di spingere i prezzi ancora più in alto per rifare lo stesso giochino fra qualche mese.
Ecco quindi che si forma un'area di supporto.
Un supporto viene definito come un’area di prezzi di forte domanda, dove i compratori sono più aggressivi dei venditori.
Questo ciclo avviene continuamente, a rialzo e a ribasso ed ad ogni timeframe. In questo caso stiamo analizzando un trend a lungo periodo.
A ribasso avverrà il contrario.
Quando il prezzo dello strumento finanziario o del titolo sarà troppo inflazionato, le mani forti decideranno di liquidare tutte le posizioni accumulate nelle correzioni precedenti ed il prezzo comincerà a crollare perchè ora l'offerta supera la domanda.
Ad un certo punto, gli istituzionali, compreranno ciò che le mani deboli stanno liquidando a seguito del ribasso (sui supporti), per spingere i prezzi più in alto in modo da rivendere le azioni ad un prezzo maggiore (sulle resistenze).
A differenza della fase toro rialzista, nella fase orso ribassista, il prezzo può scendere semplicemente perchè non vi è più la domanda necessaria a sostenere il prezzo, e questo semplicemente crolla poichè non vi sono più compratori disponibili e quindi lo sconto di acquisto aumenta a dismisura.
Nessuno vuole comprare più il bene o lo strumento.
Nella fase in downtrend inoltre, gli istituzionali e molti traders fanno ampio uso della vendita allo scoperto, ossia vendono azioni prese a
prestito come abbiamo già visto, velocizzando ulteriormente il crollo dello strumento.
I traders, oltre che large e small speculators, possono essere distinti in ulteriori categorie, in base al riferimento temporale (timeframe) su cui operano ed in base alle strategie operative adottate.
A livello temporale, i traders possono essere:
- traders di posizione, che tengono posizioni aperte per settimane o mesi come fanno per esempio gli istituzionali;
- multiday traders, che mantengono posizioni per qualche giorno o settimana;
- intraday traders, che mantengono posizioni solo all'interno della giornata;
- scalpers, che operano aprendo e chiudendo la posizione in qualche minuto od in qualche secondo;
I traders inoltre si dividono nelle seguenti categorie in base all’atteggiamento assunto rispetto al mercato:
- Trend followers o trend traders:
operano a favore dei trend, in qualunque timeframe.
Il loro motto è “compra alto e vendi ancora più alto” (buy high and sell higher). Entrano in posizione non appena un trend è definito, operando a rialzo quando il prezzo perfora le successive resistenze (i massimi), mentre a ribasso quando il prezzo perfora i successivi supporti (i minimi).
Operando in questo modo, comprano quando il mercato è in forte ipercomprato e vendono quando il mercato è in forte ipervenduto, ossia quando il
momentum è eccessivamente forte o debole.
-Contrarians o countertrend traders:
operano contro il trend principale in qualunque timeframe, o meglio, cercano di individuare fasi di ipercomprato ed ipervenduto del mercato per sfruttare le inversioni, (ritracciamenti) di più breve termine od addirittura anticipare le maggiori inversioni di prezzo.
Il loro motto è “compra a basso prezzo e vendi ad alto prezzo” (buy low and sell high).
Un contrarian, crede nel fatto che quando vi è troppo entusiasmo nel mercato per la salita del prezzo, quello è il punto in cui il mercato si
fermerà e crollerà, poiché esso è troppo ipercomprato e non vi è più forza rialzista a sostenere l’uptrend. La stessa cosa avviene in fase di ribasso e di ipervenduto: in questo caso, i
contrarian cominciano ad accumulare, per poi rivendere quando il mercato tornerà ad essere ipercomprato.
Possiamo dedurre che i contrarians sono in molti casi coloro che fanno da controparte ai trend followers.
Ad ogni modo, come abbiamo visto sopra, i contrarians in primo luogo sono proprio coloro che chiudono delle posizioni in acquisto rivendendole, oppure chiudono delle posizioni in vendita riacquistandole per trarre profitto dalla negoziazione, ossia per la maggior parte, le mani forti!
A seguito di questi take profit, altri traders seguono la loro stessa scia, causando i cosiddetti pullbacks o rallies.
A livello di strategia di trading, esistono altre 4 tipologie principali di traders:
- Breakout traders: che operano sui breakout del prezzo dopo pause più o meno lunghe del mercato (trading range). Solitamente più la pausa è lunga, più il trend, una volta esploso, sarà duraturo.
I breakout traders agiscono su queste esplosioni di prezzo per cercare di catturare il trend sin dall'inizio.
Operano sulla rottura a rialzo o ribasso su consolidamenti e pause momentanee del trend come le flags ed i triangoli.
-Momentum traders: operano sfruttando il momentum dei prezzi, ossia, la velocità direzionale e la alta volatilità, solitamente agendo alla perforazione successiva di massimi (rialzista) o minimi (ribassista), come fanno gli scalpers su timeframe molto ristretti.
I momentum traders operano solitamente in intraday e soprattutto durante il rilascio di news o di dati economici.
- Swing traders: operano sui ritracciamenti ed i rimbalzi, (pullback e rallies) ovvero quando il prezzo cala e vi sono segnali di ripresa del trend, in modo da acquistare ad un prezzo
inferiore e vantaggioso od a vendere ad un prezzo superiore. Adottano una combinazione di trend following di medio/lungo termine e di countertrend di breve termine.
Comprano pullbacks e vendono rallies.
- Infine, i traders inesperti o principianti che comprano quando il movimento in trend è alla sua fine e proprio a ridosso di una correzione a ribasso!
Possiamo inoltre notare, che in base all’orizzonte temporale, alla strategia operativa ed al timeframe di riferimento, le varie tipologie di traders si “combinano e mescolano tra loro” a seconda dei trend agenti nei relativi timeframes.
Facciamo un esempio di quanto detto poc'anzi: i traders che operano intraday possono operare a ribasso in quanto è in atto un
ritracciamento ribassista sul grafico orario, mentre i multiday traders o i trader di posizione stanno acquistando nello stesso momento, quello che gli intraday stanno vendendo loro
attualmente.
Allo stesso modo, in un timeframe di 5 minuti, vi è in atto un mini trend rialzista, sul quale stanno operando gli scalpers che acquistano a loro volta ciò che gli intraday orari stanno loro vendendo.
Contrarians su timeframe orario stanno vendendo ai trend followers giornalieri in quanto il mercato è in fase di forte ipercomprato e sta dando segni di debolezza, ma questo ai trend followers giornalieri poco importa perché hanno diversi orizzonti temporali.
Vediamo nell'esempio qui sotto, esaminando il cross eur/gbp nel periodo febbraio-marzo 2016.
Grafico mensile a candele giapponesi (a sinistra).
Ogni candela corrisponde ad un mese di trading. le candele verdi sono candele rialziste, quelle rosse sono ribassiste.
Grafico settimanale.
Se nel grafico mensile, le candele davano l'idea di un trend rialzista sostenuto, ecco che espandendo il grafico mensile nel grafico settimanale possiamo vedere la piccola fase di ritracciamento in atto tra le due candele mensili prese in esame. Vediamo che una settimana centrale è stata decisamente ribassista.
Grafico giornaliero.
Utilizzando il grafico giornaliero, vediamo ancora meglio i vari ritracciamenti e le fasi di mercato rialziste e ribassiste. Un multiday trader può fare scelte diverse di trading in confronto ad un trader di posizione, che rimarrà di tendenza rialzista.
Grafico a 5 minuti.
Un intraday trader od uno scalper che lavora con questi timeframes di brevissimo termine, ha sicuramente molte più possibilità di trading, cercando di sfruttare tutti i movimenti in tendenza sia rialzisti che ribassisti.
Questo perchè, il trader, è concentrato su questo tipo di grafico.
E' possibile notare la presenza di vari minitrend toro e orso che possono essere sfruttati per più operazioni.
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