"Dopo aver passato molti anni a Wall Street e dopo aver guadagnato e perso milioni di dollari vi voglio dire questo: non sono mai state le mie idee che mi hanno reso molto. E' sempre stato il mio star seduto. Capito? Star seduto fermo! Non è difficile capire il mercato. Si trovano sempre un mucchio di rialzisti all'inizio di un ciclo di rialzo ed un mucchio di ribassisti all'inizio di un ciclo di ribasso. Ho conosciuto molti che riuscivano ad iniziare a comprare ed a vendere nel momento a loro piú favorevole. E la loro esperienza invariabilmente assomigliava alla mia: non diventavano mai veramente ricchi. Persone che riescono a vedere giusto e a star seduti fermi non sono comuni. Per me è stata una delle cose piú difficili da imparare. Ma è solo dopo cha la si capisce che cominci veramente a guadagnare. La ragione è che una persona puó anche vedere giusto e chiaro e peró diventare impaziente o dubbioso quando il mercato lo fa attendere. Non è che il mercato li batte. Si battono da soli, perchè nonostante abbiano cervello, non sono capaci di star seduti fermi."
JESSE LIVERMORE
ARTICOLO TRATTO DA WWW.TRADERPEDIA.IT
Wall Street ha creato molte leggende ma pochi Trader possono uguagliare la fama di Jesse Lauriston Livermore. Il Trading è comparso presto nella sua vita, a soli quattordici anni fece il suo debutto nei bucket shops dove si scommetteva sui rialzi e sui ribassi dei titoli, e già a sedici anni era già così temuto che pochi erano disposti ad averlo come cliente. Il suo meritato soprannome era "boy plunger" per via delle forti puntate nella speculazione, un termine che era preso in prestito dai giochi d’azzardo.
La sua carriera di trader non fu regolare, a successi strabilianti alternò operazioni che ne causarono il fallimento più di una volta. Ma grazie a una grande forza interiore e a un intuito fuori dal comune fu sempre in grado di ricominciare da zero e tornare in vetta. Crolli di borsa, incluso quello del 1929, erano dai giornali attribuiti anche alla sua operatività. A parte le inevitabili esagerazioni delle cronache finanziarie pochi trader hanno eguagliato i suoi record di performance.
Un classico della letteratura di Wall Street, “Reminiscences of a stock operator”, racconta la vita e le imprese di Livermore, mentre un secondo libro gli fu dedicato da Paul Sarnoff (“Jesse Livermore: speculator king”). Le regole che guidavano l’operatività di Livermore non sono molto diverse da quelle di altri trader, ma forse il suo successo, come quello dei grandi, è racchiuso nella necessaria disciplina nell’applicare un metodo operativo.
Sul finire della propria carriera Livermore fece degli azzardi sui mercati che gli costarono la sua intera fortuna. Morì suicida in un bagno di un bar.
Livermore non solo fu un grande trader, ma a suo modo fu un grande uomo, uno dei più bei ritratti di Jesse L. Livermore ce lo da Gann in 45 Years In Wall Street, a pagina 117, in cui lo definisce
uno dei trader più sensazionali della sua epoca.
Qui Gann narra un episodio, che fa capire il lato umano di Livermore: nel 1913 Gann e Livermore operavano entrambi con un intermediario chiamato Murray Mitchell and Company, a causa delle
spericolate operazioni di Livermore, questo intermediario fallì, ed anche Gann perse tutti i suoi soldi, come conseguenza del fallimento del suo broker.
Nel 1917, quando Livermore tornò sulla scena e, naturalmente, rifece una fortuna, volle pagare tutti i suoi debiti, anche dopo che era stato esonerato dal farlo dai giudici del tribunale fallimentare.
Livermore non solo ha restituito la parte proporzionale dei soldi che Gann aveva perso con il fallimento della Mitchell, ma ha pagato tutti gli altri traders.
Gann aggiunge che "Questa è stata una cosa molto onorevole da fare, e per l'onore e l'onestà di Livermore, nel 1934, quando Livermore fallì nuovamente, l'ho sostenuto ed ho convinto altre
persone a raccogliere fondi per restituirglieli e farlo ripartire. Livermore tornò di nuovo e rifece tanti soldi".
Gann tiene ad evidenziare una cosa:Livermore non fu solo un grande trader, ma fu un uomo d'onore.
Gann muove solo una critica a Livermore: egli aveva studiato solo come fare soldi, non il modo di mantenerli.
Queste le parole di Gann "Livermore ha avuto l'avidità e la spinta per il potere, e quando ha ottenuto una grande quantità di denaro non è riuscito ad operare con prudenza, in modo conservativo. Ha cercato di modificare il mercato secondo le sue esigenze, invece di aspettare fino a quando il mercato era pronto a seguire la tendenza naturale ".
Per quanto riguarda la sua morte, Jesse L. Livermore si sarebbe suicidato, non tanto per aver sperperato una fortuna (nel 1933 aveva qualcosa come 30 milioni di dollari, che si erano trasformati l'anno successivo in un debito da due milioni di dollari) ma per aver scoperto che la terza moglie Harriet, alcolizzata cronica, aveva una relazione con un agente proibizionista.
Il 28 novembre del 1940 entrò nel bar del Sherry-Netherland Hotel.
Bevve due martini e prese il suo taccuino sul quale scrisse le sue ultime parole: "La mia vita è stata un fallimento. La mia vita è stata un fallimento. La mia vita…"
Poi andò nel bagno degli uomini, estrasse una pistola e si sparò.
Il più grande trader di tutti i tempi scomparve dalla scena, concludendo con un gesto eclatante la sua vita di eccessi.
Ma fu un uomo d'onore.
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- IL SISTEMA DI TRADING DI JESSE LIVERMORE
-LA SPECULAZIONE SECONDO JESSE LIVERMORE
- HOW TO TRADE IN STOCKS (LIBRO IN PDF)
-REMINESCENSCEN OF A STOCK OPERATOR (LIBRO PDF)
-JESSE LIVERMORE: WORLD'S GREATEST STOCK TRADER (LIBRO IN PDF)
-TRADE LIKE JESSE LIVERMORE (LIBRO IN PDF)
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