STRATEGIA DI NICOLAS DARVAS

 

Per prima cosa, bisogna specificare che Darvas operava esclusivamente seguendo le sessioni giornaliere del mercato.

Tutto ciò che gli serviva erano i prezzi di apertura, chiusura, massimo e minimo del giorno.

 

Il suo mestiere di ballerino professionista in giro per tournee in tutto il mondo non gli lasciava molto tempo libero e soprattutto gli capitava di viaggiare in posti sperduti in cui non vi erano neppure telefoni.

Un altro problema erano ovviamente i fusi orari.

Come egli ammise nel suo libro, questo fatto fu la sua salvezza.

In questo modo Darvas si isolava dalle tentazioni di rumors, di notizie e consigli dei brokers, permettendogli di seguire solo le dinamiche dei prezzi tramite i giornali che si faceva procurare dalle ambasciate.

Ovviamente all'epoca non esistevano ancora i computers ed internet, e l'unico modo per comunicare con i brokers era il  buon vecchio telegrafo.

Grazie ad esso si faceva telegrafare i prezzi dei titoli che gli interessavano e dava direttive su quali comprare o vendere.

 

Con l'esperienza Darvas apprese quali erano le cose assolutamente da evitare:

 

1) Darvas perse soldi seguendo le newsletter di mercato, capì che non ne sapevano più di lui a riguardo della direzione del prezzo di un titolo.

 

2) Era molto cauto anche a riguardo dei consigli dei suoi brokers, si sbagliavano molte più volte di quando erano giuste.

 

3) Ignorava qualsiasi detto di Wall Street, come ad esempio: non andrai mai in fallimento prendendo un profitto.

 

4) imparò a non tradare nei mercati "over the counter" o dei "penny stocks", solo in mercati quotati dove c'era sempre un compratore quando lui voleva vendere.

 

5) Non prestava attenzione alle news, ai rumors od ai sentito dire, non importa quanto fondati potessero sembrare.

 

6) L'approccio tecnico funzionava meglio che "scommettere". Studiava i movimenti dei prezzi.

 

7) Preferiva mantenere un solo titolo in forte salita per un lungo periodo che destreggiarsi con una dozzina di titoli per un breve periodo di tempo.

 

 La strategia tecnica di Darvas era molto semplice ed intuitiva e prevedeva di:

 

1) Comprare solo i titoli più forti del mercato. Darvas operava solo in acquisto e non anadava mai short.

 

2) Comprarli solo quando rompevano a rialzo un Box (resistenza).

 

3) Vendere con una piccola perdita se il prezzo perforava a ribasso il supporto del box  cadendo nel box sottostante (supporto).

 

4) Quando era giusto faceva grossi profitti lasciando correre i titoli vincenti fino a quando il prezzo non cadeva nel box precedente.

 

5) Dava la priorità a quei titoli che facevano un nuovo massimo storico (od un nuovo massimo annuale) con volume crescente ed un mercato generale in uptrend.

 

6) Aveva capito che i prezzi dei titoli rimbalzano in ranges di prezzo (Boxes) con supporti e resistenze. Un segnale di acquisto e di vendita si generava non appena una di queste veniva perforata.

 

7) Predisponeva immediatamente un ordine automatico di buy stop appena sopra la resistenza ed uno stop loss appena sotto il supporto.

In seguito, modificò la sua strategia comprando solo quando un breakout si era verificato con chiusura al di sopra della resistenza e volume in crescita.

 

8) Darvas preferiva possedere pochi titoli e piramidare posizioni su di essi, comprando sempre più alla formazione di nuovi  boxes e spostando lo stop loss a quello precedente.

 

9) Se il prezzo rompeva a ribasso per poi risalire Darvas rientrava in posizione senza problemi.

 

COME DARVAS SELEZIONAVA I TITOLI

Darvas selezionava i titoli in base a certi criteri che l'esperienza stessa gli aveva insegnato.

 

1) Comprava solo compagnie i cui prospetti di crescita ed i fatturati sembravano altamente promettenti. Cercava titoli il cui ultimo trimestre di guadagni e di vendite fosse maggiore di almeno il 40% rispetto allo stesso semestre dell'anno precedente.

 

2) Evitava compagnie già troppo grandi cui la prospettiva di una futura crescita fosse altamente improbabile.

 

3) Darvas utilizzava un approccio top-down market.

Tra vari titoli a disposizione, sceglieva quelli che appartenevano a settori ed a gruppi industriali più forti, quelli che stavano performando meglio e che si erano espansi più rapidamente rispetto ad altri gruppi.

 

4) Cercava i titoli più forti in termini di performance, soprattutto quei titoli che avevano duplicato la loro quotazione nell'ultimo anno.

Difatti, studi hanno dimostrato che se un titolo ha avuto una tale crescita, molto probabilmente continuerà ad avanzare. Darvas prediligeva quei titoli che hanno raggiunto almeno un nuovo massimo annuale (250 day high o 52 week high).

 

5) Darvas cercava titoli con un ROE (return on equity) maggiore del 15%. Il ROE è un importante indicatore fondamentale molto utilizzato dai fund managers.

Più alto il ROE di un titolo, meglio è.

 

6) Il volume era essenziale per Darvas, voleva assolutamente vedere un'espansione di volume ad ogni nuovo massimo.

 

ANDARE SHORT CON LA TECNICA DI DARVAS

 

Abbiamo detto che Darvas andava solo long con la sua strategia.

Se il mercato generale era in fase bearish egli semplicemente non operava, oppure cercava tra i pochi titoli che ancora resistevano e salivano.

Ma possiamo utilizzare la tecnica dei boxes per vendere allo scoperto?

Certamente si!

Anche in un mercato generale rialzista, ci sono sempre molti titoli in downtrend.

La tecnica è la stessa solo che è rovesciata.

Per la selezione dei titoli, cercheremo quelli più deboli, ovvero quelli che hanno raggiunto un minimo annuale.

 

Inoltre non è necessario guardare il volume nei breakdown, poichè se non c'è domanda il prezzo scende senza bisogno di grandi quantità di volume di compravendita, anche se, nei breakdown più significativi il volume aumenta può comunque aumentare significativamente.

Guarda il grafico qui sotto.

 

 

Nota inoltre l'indicatore OBV che scende di valore e che ad un certo punto diventa negativo. Questo perchè il prezzo del titolo è cambiato passando da un uptrend precedente ad un deciso downtrend.



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