Paul Tudor Jones ha avuto successo in ogni affare intrapreso. Ha iniziato come broker e già nel secondo anno realizza più di 1.000.000 di dollari di commissioni. Nel 1980 andò al New York Cotton Exchange: in tre anni e mezzo ebbe un solo mese di perdita e guadagnò milioni di dollari. Nel 1984 abbandona la Borsa ed intraprende una nuova carriera: lancia i Tudor Futures Funds con 1.500.000 dollari da gestire. Nel 1986 il suo fondo realizza il 99,2 per cento di guadagno e nel 1987, l'anno del crash, riesce a realizzare un 62 per cento. E' riuscito a fare quello che molti pensavano impossibile: a triplicare i profitti per cinque anni consecutivi con perdite di scarsissima entità. Nel 1988 ogni 1.000 dollari investiti nel suo fondo valevano già 17.482 dollari ed la quantità di denaro da gestire era salita a 330 milioni di dollari.
Quando ti sei interessato la prima volta di trading?.
Quando ero al college lessi un articolo su Richard Dennis che mi fece grande impressione. Pensai che Dennis avesse il lavoro più bello al mondo. Già il trading mi piaceva perchè avevo uno zio,
Billy Dunavant, che era un trader di successo col cotone. Nel 1976, finito il college, andai da mio zio e gli domandai se poteva aiutarmi a iniziare la carriera di trader. Mi mandò da Eli Tullis,
un trader famoso che viveva a New Orleans. ''Eli è il miglior trader che io conosca'' mi disse. Andai giù da Eli e lui mi offrì un lavoro alla Borsa del New York Cotton Exchange.
Come è successo che hai finito per lavorare per Eli e non per tuo zio?.
Perchè mio zio era prima di tutto coinvolto nella parte finanziaria del business, faceva il commerciante di cotone Io ero interessato a diventare un trader.
Per quanto tempo hai lavorato nella Borsa?. Che lavoro facevi lì?.
Ero un impiegato della Borsa; è così che cominciano tutti. Ma io svolgevo anche tanto lavoro di analisi, osservando il mercato per cercare di raffigurarmi cosa lo faceva muovere. Ho fatto
l'impiegato per 6 mesi a New York, poi sono tornato a New Orleans a lavorare per Eli.
Hai imparato molto sul trading da Eli?.
Assolutamente sì. Lavorare con Eli è stata un'esperienza favolosa. Lui lavorava con ampiezze di posizione da 3.000 contratti quando l'interesse manifesto dell'intero mercato era di soli 30.000.
Lavorava con dei volumi maggiori di qualsiasi altro trader di cotone al di fuori della Borsa. Era veramente da vedersi.
Operava coi futures contro liquidi o speculava solo?.
Era uno speculatore . La cosa stupefacente era che fin da quando usava il suo broker in Borsa ognuno sapeva sempre esattamente qual'era la sua posizione. Era molto facile da etichettare.
L'atteggiamento di Eli era ''Al diavolo, li affronterò di petto''.
Allora tutti conoscevano la sua mano?.
Sì.
Ma apparentemente non gli dava fastidio?.
No.
E' un 'eccezione?. Tu cerchi di tener nascosta la tua posizione?.
Io cerco di farlo. Ma, realisticamente, i tizi giù nel pit che sono stati lì per cinque o dieci anno sanno che sono io. Tutti sanno quando opero. La cosa principale che ho imparato da Eli è che,
alla fine, il mercato andrà dove andrà.
Allora non pensi che sia importante nascondere la tua posizione?.
Penso che sia importante fare uno sforzo. Ad esempio, i miei ordini erano particolarmente facili da leggere perchè operavo con multipli di 300 contratti. Adesso fraziono i miei ordini; posso dare
a un broker un ordine per 116 e a un altro per 184. Ho almeno qualttro broker in ogni pit.
Cos'altro hai appreso da Tullis?.
Era il più coriaceo figlio di puttana che io abbia mai conosciuto. Mi ha insegnato che fare trading è molto competitivo e che devi essere in grado di sopportare di prendere dei calci nel sedere.
Non importa come lo fai, ci sono enormi su e giù emotivi in gioco.
Sembra come una lezione generale di costruzione del carattere. Cosa mi dici riguardo a consigli specifici per il trading?.
Tullis mi ha insegnato come lavorare con grandi quantità. Quando stai lavorando sull'ampiezza, devi uscire quando il mercato ti permette di farlo e non quando tu vuoi farlo. Mi ha insegnato che
se vuoi muovere una posizione ampia, non aspetti finchè il mercato è in un nuovo high o low, perchè solo un volume molto piccolo può lavorare se c'è un punto di inversione. Una cosa che ho
imparato come trader di Borsa è che se, per esempio, il vecchio high era a 56,80, ci saranno probabilmente molti stop buy a 56,85. Se il mercato sta trading 70 bid, 75 offered, l'intero anello
della Borsa ha un diritto acquisito di comprare il mercato, far esplodere quegli stop, e liquidare entro gli stop, questa è una pratica molto comune del ring della Borsa. Unisco a quello che mi
ha insegnato Eli la mia esperienza di trader ''del piano superiore''. Se voglio coprire una posizione in quel tipo di situazione, ne liquiderò metà a 75, in modo da non avere la preoccupazione di
uscire dall'intera posizione nel punto in cui gli stop vengono raggiunti.. Io liquiderò sempre metà della mia posizione al di sotto di nuovi high o low e la restante metà dietro quel punto.
C'è qualche altra lezione che puoi attribuire a Tullis?.
Guardando Eli, ho imparato che persino se i mercati sembrano al loro meglio quando stanno stabilendo nuovi high, quello è spesso il miglior momento per vendere. Mi ha instillato l'idea che, in
qualche modo, per essere un buon trader devi essere uno che va controcorrente.
Hai fatto decine di migliaia di trade. Ce n'è qualcuno che ricordi meglio?.
Sì, il mercato del cotone del 1979. Uno impara molto di più dagli errori che dai successi. Allora facevo il broker. Avevamo molti conti di tipo speculativo e io ero long di circa 400 contratti
del cotone di luglio. Il mercato aveva operato in una fascia tra gli 82 e gli 86 centesimi e io avevo comprato ogni volta che scendeva al low finale della fascia. Un giorno il mercato ruppe a
nuovi low, spazzò via gli stop ed immediatamente rimbalzò di 30 o 40 punti. Pensai che la ragione di quel pessimo comportamento del mercato risiedesse nella vulnerabilità del prezzo implicata
dalla prossimità di quegli stop ben conosciuti. Dal momento che gli stop erano stati spazzati via, pensai che il mercato fosse pronto a correre. Stavo fuori dal ring in quel momento. Con un gesto
da bravaccio, dissi al mio broker di offrire 82,90 per 100 di luglio, a quel tempo era un ordine molto grosso. Lui offrì 90 per 100 e ricordo il broker di Refco correre intorno al pit gridando
''Venduto''. Refco possedeva in quel periodo la maggioranza dello stock certificato (il tipo di cotone disponibile alla distribuzione in cambio di un contratto). In un istante capii che loro
intendevano consegnare in cambio del contratto di luglio, che stava allora operando con un premio inferiore di 4 centesimi rispetto a quello di ottobre. Mi si fece inoltre chiaro che l'intera
modalità di congestione che si era formata tra gli 82 e gli 86 centesimi sarebbe stata un prender le misure del mercato per la prossima discesa ( la rottura dagli 82 centesimi avrebbe equalizzato
l'ampiezza della precedente fascia che lavorava di 4 sotto).
Così capisti subito che stavi sbagliando?.
Vidi immediatamente che il mercato sarebbe andato giù direttamente a 78 centesimi, e che sarebbe stato il mio sangue che glielo avrebbe portato. Ero entrato long di 400 contratti, ne avevo fatti
entrare altri 100 come trade giornaliero e gli ultimi 100 con quell'offerta macho che non avrei mai dovuto fare.
Così hai capito subito che dovevi uscire?.
No, ho capito immediatamente che dovevo essere short.
Quanto velocemente hai reagito?.
Quasi immediatamente. Quando il broker di Refco aveva gridato ''Venduto'' tutti nel ring si erano voltati e avevano guardato verso di me, perchè sapevano cosa cercavo di fare. Il tizio che stava
vicino a me disse ''Se vuoi andare in bagno, falla qui'' Diceva che ero pallidissimo. Ricordo di essermi girato, uscito fuori, di aver preso un bicchier d'acqua e di aver detto al mio broker di
vendere il più possibile. Il mercato scese al limite down in sessanta secondi e io potei vendere solo 220 contratti.
Quando sei uscito dal resto della tua posizione?.
Il mattino dopo il mercato aprì di 100 punti più in basso e io cominciai a vendere dalla campanella di apertura. Vendetti solo circa 150 contratti prima che il mercato si bloccasse di nuovo al
limite down. Quando tutto era ormai terminato, io stavo vendendo alcuni contratti di quasi 4 centesimi al di sotto del punto in cui mi ero accorto che la posizione non era buona.
Anche se reagisti molto velocemente, hai comunque preso un bel colpo. In retrospettiva, che cosa avresti dovuto fare?.
Prima di tutto, non fare mai il macho col mercato. Secondo, non fare mai trading troppo alla grande. Il mio problema più grande non era il numero dei punti persi nel trade, ma il fatto che
operavo con veramente troppi contratti in relazione all'equity nei conti di cui mi occupavo. I mei conti persero qualcosa come il 60/70 per cento della loro equity in quell'unico trade.
Quel particolare trade ha cambiato il tuo modo di fare trading in termini di rischio?.
Sì. Ero del tutto demoralizzato. Dissi ''Non sono tagliato per questo business; non penso di poterlo sopportare più a lungo''. Ero così depresso che quasi abbandonai.
A quel tempo, da quanti anni eri nel business?.
Solo da tre anni e mezzo.
Avevi avuto successo fino a quel momento?.
Relativamente. La maggioranza dei miei clienti aveva guadagnato, e io ero un produttore importante per la mia compagnia.
A che punto si trovava chi ti avesse dato 10.000 dollari all'inizio di quei tre anni ?.
Probabilmente li avrebbe avuti triplicati.
Così tutti quelli che erano stati con te a lungo erano ancora in gioco?.
Sì, ma nel frattempo io avevo dovuto sopportare alcuni tagli notevoli. Quell'affare col cotone è stato per me quasi un punto di rottura. E' stato allora che ho detto ''Signor Stupido, perchè
rischiare tutto in un unico trade?. Perchè non fare della tua vita una ricerca della felicità piuttosto che della pena?.'' Questo fu quando decisi per la prima volta che dovevo imparare la
disciplina e la gestione del denaro. E' stata un'esperienza catartica per me, nel senso che arrivai a un punto critico, misi in discussione la mia vera abilità di trader e decisi che non avrei
abbandonato. Ero deciso a tornare a combattere. Ero deciso a diventare molto disciplinato ed efficiente nel mio trading.
Il tuo stile di trading cambiò radicalmente da quel punto in poi?.
Sì. Da allora passo le giornate cercando di rendermi felice e rilassato per quanto a me è possibile. Se ho posizioni che vanno contro di me, le lascio; se vanno a mio favore, le tengo.
Immagino che tu non abbia solo iniziato a fare trading in minori dimensioni ma anche più velocemente?.
Più velocemente ed in modo più difensivo. Penso sempre che perdere soldi è il contrario di fare soldi. Tornando indietro, a quell'affare del cotone, io mi ero immaginato che luglio sarebbe andato
a 89 centesimi e avevo pensato quanti soldi avrei fatto con 400 contratti. Non ho pensato a quanto avrei potuto perdere.
Sai sempre dove uscire quando avvii un trade ?.
Ho uno stop mentale. Se il trade va a toccare quel numero, allora esco senza esitazioni.
Quanto rischi in ogni singolo trade?.
Non lo analizzo trade per trade. Tutti i miei trade sono collegati tra loro. Mi riferisco ad essi nei termini di quale è la mia equity ogni mattina. Il mio obiettivo è terminare ogni giornata con
più di quello con cui sono partito. Domani mattina non entrerò dicendo ''Sono short del SandP da 264 e ieri ha chiuso a 257; comunque posso affrontare una corsa'' Io penso sempre in termini di
essere short dalla chiusura della notte precedente. Il controllo del rischio è la cosa più importante nel trading. Ad esempio, proprio adesso io sono giù di circa il 6 e mezzo per cento per il
mese. Ho uno stop al 3 e mezzo per cento nella mia equity per il resto del mese. Voglio essere sicuro di non avere mai una perdita di due cifre in ogni mese.
Un aspetto del tuo stile di trading è il tentativo controcorrente di comprare e vendere punti in cui il mercato gira. Diciamo che stai cercando un punto massimo e vai short con uno stop
close quando il mercato sale ulteriormente. Poi vieni stoppato. In una singola idea di trade, quante volte cercherai di prendere un punto di inversione prima di smettere?.
Finchè non cambio idea, fondamentalmente. Altrimenti, mentre ho trade in perdita io continuerò a tagliare giù la dimensione della mia posizione. In questo modo, io metterò in gioco la più piccola
posizione quando il mio trading è in una fase peggiore.
Quali sono le regole del trading in cui tu credi?.
Non mediare mai le perdite. Fai scendere il tuo volume di trading quando stai facendo trading con difficoltà, aumentalo quando il trading è favorevole. Non fare mai trading in situazioni di cui
non hai il controllo. Ad esempio, io non rischio quantità significative di denaro di fronte a rapporti chiave, perchè quello è scommettere, non fare trading. Se hai una posizione di perdita che
non ti fa sentire a tuo agio, la soluzione è molto semplice: esci, perchè puoi sempre rientrare. Non c'è niente di meglio di una nuova partenza. Non preoccuparti troppo su dove entrare in una
posizione. La sola domanda rilevante è se sei toro o orso nella posizione quel giorno. Pensa sempre del tuo punto di entrata come chiusura della notte precedente. Riesco sempre a riconoscere un
trader novellino perchè mi domanda ''Sei short o long?.'' Se io sono short o long non dovrebbe avere alcuna influenza sulla sua opinione del mercato. Poi domanderà ( ammettendo che io gli avessi
risposto che sono long) ''Da dove sei long?.'' Che importanza ha da dove sono long. Non ha nessun influenza sul fatto che l'ambiente del mercato è toro o orso proprio adesso, o sull'equilibrio
rischio/guadagno di una posizione long in quel momento.
La regola più importante del trading è di giocare con una grande difesa, non con una grande offesiva. Ogni giorno io penso che ogni posizione che ho è sbagliata. So dove i miei punti di stop del
rischio saranno. Lo faccio in modo da poter definire il mio massimo possibile di perdita. Per fortuna, passo il resto della giornata godendo delle posizioni che vanno nella mia direzione. Se
vanno contro di me, allora ho un piano di gioco per uscire. Non essere un eroe. Non avere un ego. Fatti sempre delle domande e fattele sulla tua abilità. Non sentire mai che sei molto bravo. nel
momento in cui lo fai, sei morto. Jesse Livermore, uno dei più grandi speculatori di tutti i tempi, si dice che abbia detto che, alla lunga, non si può mai vincere i mercati. Era una affermazione
terribile per qualcuno come me, che era appena entrato nel business. L'idea che non si possa battere il mercato è una prospettiva paurosa. Questo spiega il perchè della mia filosofia-guida:
giocare stando molto sulla difensiva. Se fai un buon trade, non pensare che sia successo perchè hai qualche sconosciuta intuizione. Mantieni sempre la fiducia in te stesso, ma tienla
controllata.
Ma tu hai avuto successo per anni. Non hai più fiducia in te stesso adesso di prima?.
Io ho più paura adesso di quanta non ne avessi in qualsiasi momento degli inizi, perchè so come possa essere effimero il successo in questo business. Io so che per essere di successo, io devo
essere spaventato. I colpi più pesanti sono sempre venuti dopo aver avuto un periodo molto buono, e dopo aver iniziato a pensare che so qualcosa.
Ho l'impressione che spesso tu implementi posizioni vicino ai punti in cui il mercato gira. A volte la tua precisione è stata fuori del comune. Cosa c'è nel tuo processo decisionale che
ti permette di andare così vicino a quei punti?.
Ho visioni molto forti della direzione alla lunga di tutti i mercati. Ho anche un orizzonte a molto breve termine per la sofferenza. Come risultato, frequentemente tento ripetuti trade dalla
parte long lungo un periodo di alcune settimane in un mercato che continua a muoversi lentamente.
Si tratta di fare una serie di tentativi finchè non raggiungi lo scopo?.
Esattamente. Io mi considero sorattutto un opportunista. Questo significa che sviluppo un'idea sul mercato e la seguo tenendo un rischio molto basso finchè non si dimostra ripetutamente che ero
in errore o finchè non cambio il mio punto di vista.
In altre parole la si racconta meglio se si dice '' Paul Jones compra le obbligazioni a 2 ticks dal livello inferiore'' piuttosto che ''Al suo quinto tentativo, Paul Jones compra le
obbligazioni a 2 ticks dal suo livello inferiore''.
Certamente questo qualcosa c'entra. Ma c'entra anche che io sono sempre stato un trader ''della oscillazione'', voglio dire che io credo che i soldi veri si fanno ai punti in cui il mercato gira.
Tutti dicono che vieni fatto fuori cercando di cogliere i punti più alti e quelli più bassi e che tutti i soldi si fanno afferrando i trens che stanno in mezzo. Bene, per dodici anni ho spesso
perso quello che c'era nel mezzo, ma ho preso moltissimi punti superiori o inferiori.
Se sei uno che segue il trend cercando di fare profitti nel mezzo di un movimento, devi usare degli stop molto ampi. Io non mi ci ritrovo a fare così. Inoltre i mercati si muovono sul trend solo
per il 15% circa del tempo; il resto del tempo si muovono lateralmente.
Qual'è l'equivoco più significativo nella percezione pubblica del mercato?.
Che i mercati possano essere manipolati. Che ci sia qualche gruppo a Wall Street che controlla l'azione del prezzo nei mercati. Posso entrare in qualsiasi mercato e creare confusione per un
giorno o due, forse anche per una settimana. Se entro in un mercato proprio al momento giusto, dando appena un po' di gas verso il livello superiore, posso creare l'illusione che sia un mercato
toro. Ma, a meno che il mercato non sia realmente solido, nel momento in cui smetto di comprare il prezzo andrà direttamente giù. Puoi aprire il più bel negozio di Sachs Quinta Avenue ad
Anchorage, in Alaska, con un magnifico reparto di abbigliamento maschile estivo, ma andrai in fallimento se nessuno vorrà comprare i vestiti.
Quali altri equivoci si hanno rispetto al mercato?.
L'idea che la gente vicina a Wall Street sappia qualcosa. Mia madre è un esempio classico. Guarda ''Wall Street Week'' e prende per oro colato tutto quello che dicono. Scommetto che potresti
probabilmente cancellarlo.
So che dialoghi coi trader quasi ogni giorno virtualmente in ogni principale mercato. Ti senti in difficoltà essendo dall'altra parte della barricata?.
Sì. Chi vuole andare contro un vincitore?. Io voglio essere con loro perchè mi faccio un punto d'onore di parlare con la gente che ha le migliori testimonianze del percorso.
In che modo impedisci che tutte queste altre opinioni creino confusione nella tua visione?. Mettiamo che tu sia orso in un mercato e che il 75% della gente a cui parli di quel mercato sia
toro. Cosa fai?.
Aspetto. Ti darò un esempio perfetto. Fino allo scorso mercoledì ero stato orso nel petrolio grezzo, mentre era nel mezzo di una crescita di 2 dollari. Il miglio trader di grezzo in quel periodo
era toro. Poichè lui era toro, io non diventavo short. Poi il mercato ha iniziato ad andare in stallo e un giorno lui ha detto ''Penso che starò fisso qui''. In quell'istante ho saputo - in
particolare anche perchè stavano uscendo delle indicazioni toro dall'OPEC proprio in quel momento- che il grezzo era uno short a basso rischio. Ho venduto tutto ed è diventato un grande
affare.
C'è qualche analista dei mercati a cui tu dia retta?.
Marty Zweig e Ned Davis son grandi; Bob Pretcher è il campione. Pretcher è il migliore perchè è il più grande opportunista.
Cosa vuoi dire con opportunista?.
Il motivo per cui ha avuto tanto successo è che la teoria di Elliot Wave permette di creare opportunità rischio/guadagno incredibilmente favorevoli. E' lo stesso motivo per cui io attribuisco
molti dei miei successi all'approccio Elliot Wave.
Qualcuno che ritieni sottovalutato?.
Penso che Ned Davis abbia fatto la miglior ricerca sulla Borsa che io abbia mai visto. benchè sia molto conosciuto, non penso che abbia ricevuto il riconoscimento che meriterebbe.
Qualcuno che tu consideri sopravalutato?.
Non giudicare a meno che tu non voglia essere giudicato.
Molti pochi trader hanno raggiunto il tuo livello di risultati. Che cosa ti rende diverso?.
Penso che uno dei miei punti di forza sia che io vedo le cose che sono successe fino al momento presente come storia. Non mi preoccupo degli errori fatti tre secondi fa sul mercato. Quello di cui
mi preoccupo è che cosa farò da quel momento in poi. Cerco di evitare qualsiasi attaccamento emotivo al mercato. Evito di permettere che le mie opinioni siano influenzate da commenti che ho fatto
precedentemente attorno ad un mercato.
Il non restare fedele alle posizioni è ovviamente un elemento importante del tuo modo di fare trading.
E' importante perchè ti dà un orizzonte intellettuale aperto a prefigurarti cosa sta davvero accadendo. Ti permette di entrare dentro con la mente del tutto sgombra per scegliere le corrette
previsioni per quel particolare mercato.
La crescita enorme della quantità di denaro che devi gestire ha reso più difficile raggiungere gli stessi livelli di profitto?.
Lo ha reso tremendamente più difficile.
Pensi che potresti avere un guadagno percentualmente molto più sostanzioso se operassi con quantità inferiori di denaro?.
Senza dubbio.
Ti domandi mai se l'impatto pregiudizievole della ampiezza sulla tua performance superi di fatto i compensi degli utili che guadagni gestendo soldi?.
Ci penso ogni giorno. Sarà interessante vedere cosa succede quando il tuo libro sarà pubblicato.
Hai smesso di accettare nuovi fondi di investimento?.
Sì, molto tempo fa.
Tu sei stato sia un agente che un manager. Che paragoni fai tra i vantaggi e gli svantaggi relativi ai due lavori?.
Sono uscito fuori dall'affare del brokeraggio perchè sentivo che c'era un grosso conflitto di interessi: se ti fai pagare da un cliente le commissioni e lui perde soldi, tu non sei penalizzato.
Sono entrato nel business della gestione di soldi altrui perchè se perdevo soldi, volevo poter dire che non avevo ricevuto alcun compenso per questo. Di fatto mi costerebbe un sacco perchè ho un
struttura di personale che metterebbe fuori uso lo Zoo del Bronx. Non mi scuso con nessuno, perchè vengo pagato solo se vinco.
Tieni i tuoi soldi nei tuoi fondi?.
Direi che l'85% del mio guadagno netto è investito nei miei fondi, soprattutto perchè credo che sia il posto più sicuro al mondo. Io credo davvero che sarò così conservatore ed in difesa che avrò
indietro i miei soldi.
Te la sei cavata straordinariamente bene nell'ottobre 1987, un mese che è stato un disastro per molti altri trader. Puoi darci qualche dettaglio?.
La settimana del crash è stata uno dei periodi più eccitanti della mia vita. Sino dalla metà del 1986 stavo aspettando un importante collasso della Borsa ed avevo approntato dei piani di
contingenza per la possibilità, che prevedevo, che ci fosse un crollo finanziario. Quando giunse il lunedì 19 ottobre capii che il mercato sarebbe crollato quel giorno.
Cosa ti rendeva così sicuro?.
Perchè il venerdì precedente c'era stata una quantità record nel livello inferiore. La stessa cosa era successa nel 1929, due giorni prima del crollo. Il mio ''modello analogico'' a quello del
1929 aveva inquadrato perfettamente il collasso. ( Il modello analogico di Paul Jones, sviluppato dal suo direttore delle ricerche, Peter Borish, sovrappose il mercato degli anni 80' a quelli
degli anni 20'. I due mercati dimostrarono un notevole grado di correlazione. Questo modello fu uno strumento chiave nel trading di azioni indicizzate di Jones nel 1987). L'affermazione del
Segretario del Tesoro Baker, il fine settimana, che gli Stati Uniti non avrebbero sostenuto più a lungo il dollaro a causa della rottura degli accordi con la Germania fu la pugnalata finale per
il mercato.
Quando liquidasti la tua posizione short?.
Ho liquidato le mie posizioni short e sono andato piuttosto long nella chiusura dello stesso giorno del crollo.
I tuoi profitti in ottobre erano soprattutto dovuti alla tua posizione short nelle azioni indicizzate?.
No, avevo anche una posizione molto vantaggiosa nelle obbligazioni. Il giorno del crollo misi insieme la più grande posizione che io abbia mai avuto nelle obbligazioni. Il mercato delle
obbligazioni aveva operato terribilmente per tutta la giornata del 19. Durante il giorno, ero stato molto preoccupato per la salvezza finanziaria dei miei clienti e dei miei assetti. Avevo i miei
assetti con diverse agenzie nella strada, e pensavo che quei fondi potessero essere in pericolo. Era una situazione intollerabile per me. Continuavo a pensare: Quale sarà la reazione del Fed?.
Pensavo che avrebbero aggiunto massicci quantitativi di liquidi per creare un ambiente favorevole, istantaneamnete. Comunque, dal momento che le obbligazioni si erano comportate così male tutto
il giorno, non sapevo decidermi a mirare ad una posizione long nelle obbligazioni. Nell'ultima mezz'ora di trading, improvvisamente le obbligazioni presero a salire, e mi venne in mente che il
Fed avrebbe agito in modo da creare un'impennata terribile nei prezzi delle obbligazioni. Appena mi resi conto che il mercato delle obbligazioni reagiva bene, diventai matto.
Pensi che l'ottobre 1987 sia stato un segnale anticipato di allarme per periodi successivi più negativi?.
Penso che alla comunità finanziaria, ed in particolare a Wall Street, sia stato inferto un colpo mortale il 19 ottobre, ma che fossero sotto shock e non se ne siano accorti. Ricordo la volta in
cui fui mi passò sopra un battello e la schiena mi fa fatta a pezzi da un'elica. Il mio primo pensiero fu ''Dannazione, ho appena rovinato la domenica pomeriggio perchè dovrò farmi dare dei
punti''. Poichè ero sotto shock, non capii quanto gravemente fossi stato ferito finchè non vidi le facce dei miei amici. Ogni cosa viene distrutta cento volte più velocemente di quanto non si
impieghi a costruirla. Ci vuole un giorno a tirare giù una cosa che può essere stata innalzata in dieci anni. Se l'economia comincia ad andare con il tipo di leva che ha a disposizione, si
deteriorerà così in fretta da far girare la testa. Odio doverlo credere, ma la mia opinione è che sarà quello che succederà. Dall'aver studiato la storia so che il credito alla fine uccide tutte
le grandi società. Noi abbiano sostanzialmente preso fuori le nostre carte di credito e abbiamo detto che ci saremmo divertiti tantissimo. Reagan si è assicurato che l'economia fosse forte
durante il suo mandato prendendo a prestito la nostra via alla prosperità. Abbiamo preso a prestito in cambio del futuro, e presto dovremo pagare.
Stai biasimando la situazione corrente del reganismo economico?.
Penso che Reagan ci abbia fatto sentire bene come paese- e questo è bellissimo- ma in termini di economia, penso che sia stato il peggior disastro che sia mai capitato. Penso che, di fondo, ci
abbia strizzato l'occhio promettendoci di tagliare il deficit, poi continuò con i più gran bagordi di spesa nella storia di questo paese. Non penso che un democratico avrebbe potuto farla franca,
perchè tutti sarebbero stati molto vigili con un deficit di circa 150/180 miliardi di dollari.
Vedi qualche modo col quale possiamo risolvere gli attuali problemi prima di cadere in una profonda recessione, o persino depressione?.
E' proprio questo che mi spaventa. Non vedo alcun progetto al di fuori dell'attuale dilemma. Forse ci sono forze macroeconomiche al lavoro, che sono parte di di un più ampio ciclo sul quale non
abbiamo alcun controllo. Forse stiamo semplicemente rispondendo allo stesso tipo di cicli di cui le più avanzate civiltà caddero preda, sia che fossero i Romani, la Spagna del Sedicesimo secolo,
la Francia del Diciottesimo secolo, o la Gran Bretagna del Diciannovesimo. Penso che ci si stia preparando un periodo di difficoltà. Riimpareremo che cos'è la disciplina finanziaria.
Usi qualche sistema per fare trading?.
Ho messo alla prova tutti i sistemi esistenti e, sorprendentemente, ne ho trovato uno che funziona bene. E' un sistema molto buono, ma per ovvie ragioni non te ne posso parlare granchè.
Sotto quale tendenza si pone: andare controcorrente?. seguire il trend?.
Seguire il trend. La premessa di base del sistema è che i mercati si muovono all'improvviso quando si muovono. Se c'è un'improvvisa espansione del range in un mercato che aveva lavorato più
strettamente, fa parte della natura umana non vedere bene che il prezzo si muove. Quando ti trovi di fronte ad una espansione del range, il mercato
sta lanciando un segnale molto forte e chiaro che è pronto a muoversi nella direzione di quell'espansione.
Stai utilizzando quel sistema, adesso, per una parte dei tuoi fondi?.
Ho iniziato giusto sei mesi fa a lavorare con quel sistema, e per ora si sta comportando molto bene.
Ritieni che un buon sistema possa competere con un buon trader?.
Un buon sistema può essere in grado di operare con efficacia su più mercati di quanto non possa fare un buon trader, perchè ha il vantaggio della potenza illimitata di un computer. In fin dei
conti, ogni decisione di trading è il prodotto di qualche processo di soluzione dei problemi, sia umano o altro. Comunque, a causa della complessità di definizione delle modalità di interazione e
cambiamento dei mercati, un buon trader di norma sarà in grado di dare una performance migliore di quella di un buon sistema.
Ma un buon sistema può essere di aiuto per diversificare?.
Inequivacabilmente. Un buon sistema , rispetto a me, prenderà dieci volte tanto il movimento del prezzo, durante il 15% del tempo in cui un mercato resta in una fase significativa di trend.
La sezione seguente dell'intervista è stata condotta due settimane più tardi. Nel frattempo, Jones ha rovesciato la sua tendenza di trading nel mercato azionario da orso a
toro.
Due settimane fa eri molto orso. Cosa ti ha fatto cambiare idea?.
Vuoi dire a parte l'articolo sul Wall Street Journal che pubblicizzava al mondo intero che io ero short di 2000 contratti SandP?. Il mercato non è andato giù. La prima cosa che faccio è
appoggiare l'orecchio sul binario della ferrovia. Credo sempre che i prezzi si muovano per primi, poi vengano i fondamentali.
Vuoi dire che se tu avessi avuto ragione i prezzi sarebbero dovuti andare giù e non lo hanno fatto?.
Una cosa che mi ha insegnato Tullis è stata l'importanza del tempo. Quando opero, non uso solamente uno stop del prezzo, ma anche uno stop del tempo. Se io penso che il mercato dovrebbe rompere e
non lo fa, spesso esco anche se non sto perdendo soldi. Secondo il modello analogico al 1929, il mercato avrebbe dovuto scendere- e non l'ha fatto. Questa è stata la prima volta negli ultimi tre
anni in cui ho visto una divergenza notevole. Penso che la forza dell'economia stia ritardando la rottura della Borsa. Credo che una delle ragioni per cui c'è questa divergenza dal modello del 29
sia la molto maggiore disponibilità del credito oggi. La Volvo sta concedendo prestiti a 120 mesi per la macchina. Pensa! Chi tiene una macchina per dieci anni?. Venti anni fa, la lunghezza media
del prestito per una macchina era di 24 mesi; oggi è di 55. Penso che il risultato finale sarà lo stesso, ma la facilità del credito ritarderà il processo relativo a quello degli anni 20, quando
c'era una economia di cash.
Alcuni dei tuoi commenti preliminari prima dell'inizio dell'intervista di oggi suonano come se tu fossi un po' paranoico rispetto ai tuoi successi.
Se la miseria in questo paese diventa grande abbastanza, la percezione sarà che ho fatto bene come ditta di trading, mentre altri sono stati colpiti, perchè avevo qualche tipo di informazione.
Non è vero che ho avuto qualche informazione disonesta che altri non hanno avuto; ho semplicemente fatto i miei compiti. La gente non vuol credere che tutti possono uscire dalla folla e andare
oltre la mediocrità.
Mi sembra di capire che, come molti altri trader che ho intervistato, tu hai addestrato un gruppo di apprendisti trader. Quale era la loro motivazione?.
Quando avevo 21 anni un tizio mi prese sotto la sua ala e fu la cosa più grande che mi sia mai successa . Mi son sentito in obbligo di fare la stessa cosa per altri.
Come hai trovato le persone da addestare?.
Interviste senza fine. Siamo stati sommersi da domande.
Quanti trader hai addestrato?.
Circa trentacinque.
Hanno avuto successo?.
Alcuni se la sono cavata molto bene, ma ho avuto un mix di successi e insuccessi.
Pensi che sia perchè ci vuole talento per essere un buon trader?.
Non l'ho mai pensato prima, ma comincio a pensarlo adesso. Una delle mie debolezze è che tendo ad essere molto ottimistico, particolarmente a proposito dell'abilità degli altri ad avere
successo.
Il tuo programma '' Io ho un sogno'', in cui ti sei impegnato a sponsorizzare l'educazione di un gruppo di ragazzini provenienti da un'area povera, è stato ispirato dallo show ''60
minuti'' su Eugene Lang?.
Sì. Sono andato a parlare con lui la settimana dopo lo show e in tre mesi avevo messo in piedi il mio programma. Ho sempre creduto fortemente nel sistema delle leve. La cosa che mi ha realmente
entusiasmato del programma è stato il potenziale di moltiplicazione dell'impatto. Aiutando un ragazzino, puoi avere un impatto sulla sua famiglia e su altri ragazzini. Inoltre recentemente ho
messo in piedi un altro programma chiamato Fondazione Robin Hood. Stiamo cercando di scovare e sovvenzionare le persone che sono in prima linea nel prevvedere cibo e protezione per i poveri.
Cerchiamo le persone che sono abituate a lavorare quasi senza budget, piuttosto che i burocrati, che spesso non utilizzano i soldi efficacemente.
E' diventata la parte più importante della tua vita?.
Direi di sì. I mercati sono stati così buoni con me che mi sento di dover dare qualcosa in cambio. Non posso dire che ho avuto successo perchè sono migliore di qualsiasi altro. Grazie a Dio, ero
al posto giusto al momento giusto, così mi sento moltissimo in obbligo.
L'intensità positiva della vittoria è forte quanto la sofferenza della sconfitta?.
Non c'è niente di peggio di una brutta giornata di trading. Ti senti così a terra che è difficile tenere la testa su. Ma, se sapessi che posso avere una esperienza simile nella ebbrezza della
vittoria, prenderei in qualsiasi momento la combinazione di giorni di vincita e giorni di perdita, perchè ci si sente molto più vivi. Trading dà un'emozione incredibilmente intensa di che cosa
sia la vita. Emozionalmente, vivi negli estremi.
Qual'è il consiglio più importante da dare ad un trader nella media?.
Non fissarti sul fare soldi; fissati sul proteggere quello che hai.
Pensi di restare sulla breccia per altri dieci o quindici anni?.
Non potrei fare diversamente.
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