Uno dei "termini" che sentiamo più spesso e fin da subito quando iniziamo ad interessarci al trading online è senz’altro il termine “Spread”.
“Soggetto” odioso, che impariamo a conoscere a nostre spese quando apriamo un mutuo sulla casa e con il quale la gente comune ha cominciato ad avere dimestichezza nel periodo in cui il governo Monti spodestò il governo Berlusconi proprio grazie alla crisi (voluta da certe istituzioni finanziare) dovuta all'"alto Spread" tra i Bund tedeschi ed i Btp italiani.
Ma cosa significa spread, e cosa c’entra con il trading?
In campo finanziario, spread viene inteso come “differenziale” o “divario” tra due tassi o due prezzi, dello stesso strumento o di strumenti diversi.
Uno dei significati della parola spread in inglese è proprio “ampiezza” o “estensione”.
- per i mutui, lo Spread è il tasso d'interesse di guadagno reale della banca che si somma al tasso d'interesse interbancario Euribor (a tasso variabile) o Eurirs (a tasso fisso).
- Mentre, per quanto riguarda i titoli di stato, non è altro che la differenza tra i tassi d'interesse sui titoli pubblici decennali di Bund tedeschi e Bpt italiani in punti %.
Nel trading invece lo Spread è la differenza tra la quotazione ASK e la quotazione BID di uno strumento finanziario.
Nel paragrafo 26 della sezione "I fondamenti del trading online 4", abbiamo già definito lo spread come:
"il differenziale tra prezzo di vendita o prezzo Bid (denaro), e prezzo di acquisto o prezzo Ask (lettera) di un determinato sottostante, quindi la differenza tra prezzo di domanda e di offerta.
Questi due prezzi sono i migliori prezzi offerti dai providers (Banche o Brokers) in un determinato momento.
Infatti noterete che le quotazioni dei Brokers quotano sempre due prezzi per ogni strumento.
Il cosiddetto Best Bid è il più elevato prezzo Bid presente sul mercato.
Analogamente, è detto Best Ask il più basso prezzo Ask presente sul mercato.
Il prezzo Bid è sempre più basso rispetto al prezzo Ask.
Nel mercato forex i Brokers solitamente non chiedono commissioni, ma guadagnano esclusivamente dallo Spread:
Spread = bid-ask o denaro-lettera."
La visualizzazione delle quotazioni in piattaforma (in questo caso la Trading Station di FXCM) può essere fatta a quadranti in modo da
evidenziare lo Spread in questo modo:
oppure viene visualizzato in colonne come queste:
La maggior parte delle piattaforme di trading, come la metatrader, offre solo il grafico con il prezzo BID, cioè il più basso della coppia di quotazioni e la quotazione di mercato base fornita dal Broker, al quale va aggiunto lo spread (cioè la commissione pagata) per quantificare anche il prezzo ASK.
Altre piattaforme, come la Trading Station di FXCM, danno la possibilità di visualizzare sia il grafico in BID, che il grafico in ASK, in modo da facilitare la visualizzazione dei livelli quando si vuole piazzare un ordine.
Ciò perchè, quando si vuole aprire una posizione mediante un ordine a mercato o pendente in acquisto, dobbiamo prendere in considerazione la quotazione in ASK mentre per la vendita prendiamo in considerazione le quotazioni in BID.
Quando apriamo la posizione in acquisto (al prezzo ASK) automaticamente saremo in momentanea perdita di una quantità pari allo spread perchè il vero prezzo di mercato è il prezzo BID, e lo Spread è il valore in termini di Pips aggiunto a tale quotazione.
Per esempio, EUR/USD quota in questo momento BID 1,1370 - ASK 1,1372.
1) Se decidiamo di acquistare, lo facciamo a 1,1372 quindi 2 pips sopra la quotazione di mercato e saremo in momentanea perdita fino a quando la quotazione Bid non recupererà lo Spread che abbiamo pagato, nella direzione long.
Quando il cross raggiungerà le seguenti quotazioni BID 1,1395 - ASK 1,1397 e vogliamo chiudere l'operazione lo faremo al prezzo BID e quindi senza nessun spread ma al reale prezzo di mercato.
2) Viceversa se vogliamo vendere lo venderemo a 1,1370, quindi al giusto prezzo di mercato corrente e senza nessun spread, mentre chiuderemo l'operazione (in questo caso in perdita) alla quotazione ASK di 1,1397, quindi con 2 pips in più rispetto al valore di prezzo di mercato corrente.
Qui sotto ho cercato di rappresentare l'apertura e la chiusura di un operazione mediante i prezzi Bid e Ask:
la linea blu è il prezzo ASK di apertura in acquisto e la linea rossa è il prezzo BID al quale viene chiusa la posizione.
Ne deriva ulteriormente che:
1) per posizionare uno stop loss di vendita su un ordine di acquisto, lo dovremo fare su livelli di prezzo passati di tipo BID.
2) Per posizionare uno stop loss di acquisto su un ordine di vendita, lo dovremo fare su livelli di prezzo passati di tipo ASK.
Quindi, se non abbiamo a disposizione il grafico ASK, dobbiamo tenere conto dello spread medio quando piazziamo un ordine od uno stop loss di riacquisto della posizione.
Nei grafici qui sotto sono rappresentati i prezzi daily in BID e ASK di due crosses valutari molto diversi:
Il primo è AUD/USD, coppia di valute con spread variabile medio di 2 pips.
Ad una prima occhiata i prezzi possono sembrare identici ma se ingrandite il grafico vedrete che le conformazioni delle candele sono diverse anche con uno spread medio così stretto e su un grafico esteso come il daily.
Ora guardate quest'altra coppia di valuta, EUR/SEK, (Euro/Corone Svedesi) con spread medio molto ampio: si tratta di uno spread variabile medio di 20 pips ma che può raggiungere anche i 40 pips in periodi di alta volatilità.
Se notate i prezzi dell'ultima candela sono molto differenti!
Ne deriva che valute del genere, le meno liquide, non sono adatte per fare trading di breve e brevissimo periodo per via dello spread troppo largo.
Questo è un aspetto che va assolutamente considerato prima di aprire una posizione!
A seconda del tipo di conto offerto dal broker, lo spread può essere variabile o fisso. Lo spread variabile varia in base alla volatilità e può variare ad ogni tick, cioè alla minima variazione di prezzo dello strumento.
In condizioni di mercato con bassa volatilità può essere molto basso ma in condizioni di mercato di alta volatilità si espande proporzionalmente alla volatilità stessa.
Lo spread fisso è calcolato in base alla volatilità media di un certo periodo e viene aggiornato periodicamente.
Nel Forex e nei CFD di commodities e indici solitamente si paga solo lo spread.
Nei mercati azionari invece, i Brokers fanno pagare una commissione sia all'apertura di una posizione che alla chiusura.
Le commissioni per la maggior parte dei CFD azionari vengono calcolate come percentuale del valore della transazione (sul controvalore reale), mentre in altri casi è in centesimi per azione e comunque con un minimo fisso.
Alcuni Brokers non fanno pagare nessuna commissione nemmeno per i CFD azionari, ma solo lo spread, quindi per i traders più congeniali al trading sui mercati azionari è meglio affidarsi a questi Brokers.
Si consiglia in ogni caso di guardare bene i prospetti riguardanti i costi e le commissioni del Broker con cui si intende aprire il conto.
Uno dei vantaggi dei CFD è quello di avere diritto al Dividendo anche se non si è soci dell'azienda quotata in borsa e non si è proprietari di nessuna azione.
I Dividendi sono gli utili (o parte degli utili) di una società quotata che vengono distribuite agli azionisti proprietari delle azioni al momento della data di stacco. (Dividend ex date).
L’ammontare del profitto è pari al valore del dividendo per il numero di azioni o di CFD detenuti.
Solitamente, i Dividendi vengono staccati 1 volta l’anno per le società italiane, 4 volte l’anno per le società americane (quaterly dividend).
I dividendi spettano al possessore delle azioni al giorno dello stacco del Dividendo detto Dividend ex date.
Quindi per aver diritto al dividendo deve averle comprate almeno il giorno prima. Il giorno stesso del Dividend ex date, egli può vendere le azioni, mantenendo il diritto ai Dividendi.
Nel giorno “Dividend ex date”, giorno di stacco dei dividendi, la quotazione aprirà aggiustata a ribasso del Dividendo emesso, essendo il prezzo dei titoli "TEL QUEL” (che comprendono gli utili). Quindi, se il giorno prima la società quotava 5 € ed il dividendo è pari a 0,20 €, il giorno dopo il titolo aprirà a 4,80 € (quotazione ex cedola o ex dividendo).
Colui che detiene le azioni all’apertura della borsa ha diritto ai Dividendi.
Se l’azionista vende le azioni prima del Dividend ex date, egli vende anche il suo diritto ai Dividendi. Se l’azionista decide di mettere in vendita tra la data dello stacco e la data del pagamento i titoli, egli conserverebbe il diritto ad incassare i Dividendi. Le date di stacco e di pagamento sono comunque regolate in base al calendario della relativa borsa.
I Dividendi vengono calcolati una volta trascorsa la Data ex-dividendo (inclusa la Data ex-dividendo di ogni dividendo speciale) del mercato azionario sottostante.
Nel caso di posizioni long, i Dividendi maturati vengono accreditati sul conto del cliente, mentre per le posizioni short si procede al corrispondente addebito.
Possiamo vedere quanto e quando vengono pagati i Dividendi in questi siti, immettendo il codice o il nome del titolo che cerchiamo:
Fate attenzione al fatto che il giorno dello stacco del dividendo, il prezzo del titolo viene aggiustato dell'ammontare del dividendo stesso, generando quindi un ribasso in apertura.
Un altro aspetto di primaria importanza nel mondo del trading sono i tassi d'interesse.
Questo perchè, quando operiamo in borsa su un qualsiasi sottostante ed a margine mediante leva finanziaria, di fatto operiamo andando a mercato mediante un prestito offertoci dal nostro Broker.
Ossia: per aprire una posizione, il Broker ci presta la somma offerta dalla leva finanziaria permettendoci di mettere a margine solo una piccola parte di capitale a garanzia, come già spiegato nei paragrafi precedenti.
Quindi, è come se chiedessimo al nostro Broker un finanziamento per poter investire nei mercati finanziari per tutto il tempo che manteniamo aperta una posizione.
Questo prestito, come per il mutuo della casa o della macchina, è soggetto alla maturazione di interessi della valuta nella quale lo strumento è quotato, quindi è soggetto ad un PREMIO.
Il tasso d'interesse dipende dal prodotto finanziario che negoziamo e dalla valuta di riferimento e può variare anch'esso da Broker a Broker.
La maturazione degli interessi sul finanziamento della posizione ha luogo qualora la posizione rimane in essere anche al termine della giornata: in questo caso viene chiamata Posizione Overnight.
Essa non viene addebitata se la posizione viene chiusa nella giornata stessa di apertura.
I tassi di finanziamento, sono chiamati Premio e vengono regolati mediante il processo di "Rollover Overnight", cioè "proroga" o "slittamento"
della posizione.
Il Rollover è il processo tramite il quale si estende la data di regolamento di una posizione aperta (la data per il quale un trade eseguito deve essere regolato).
A seconda del broker, I tassi di Rollover sono calcolati tramite il Libor o l'Euribor (per esempio a 3 mesi) di riferimento per ogni prodotto.
Ogni giorno, l’ammontare di Rollover per ciascun lotto minimo viene mostrato chiaramente nella finestra visualizzazione prezzi.
Le posizioni aperte alle 21:00 del venerdì sono soggette ad un Rollover di 3 giorni a causa del fine settimana.
Il Rollover viene stabilito attraverso un Contratto SWAP, che comporta per il trader un costo o un guadagno.
Il Broker può non chiudere le posizioni per poi riaprirle, ma effettua un addebito/accredito sul conto per le posizioni lasciate aperte durante la notte, a seconda del tasso di interesse del momento.
Sottostanti negoziati con contratti future hanno una data di scadenza.
Quando arriva la data di scadenza, le posizioni sono automaticamente chiuse oppure trasferite al contratto successivo.
La data e ora del rollover appare nei dati di ogni strumento.
Questo aspetto è legato al fatto che, se operiamo nel Forex, nelle Commodities o sugli Indici di fatto stiamo negoziando contratti che prevedono l'acquisto o la vendita di merce:
- valute nel caso del forex,
- materie prime nel caso di commodities,
- prodotti finanziari nel caso di indici e azioni.
Il mercato del Forex permette di regolare le operazioni a pronti entro due giorni lavorativi, il che implica la consegna fisica delle valute.
Mentre per quanto riguarda il mercato delle Commodities, i CFD replicano dei contratti standardizzati detti "Futures" o "Forward" a
scadenza.
Tuttavia anche le valute possono essere negoziate mediante contratti Futures, cioè a Termine.
Tutti i contratti futures hanno specifiche date di scadenza, che possono essere mensili, trimestrali, ecc..ma non tutti i CFD delle commodities sono soggette scadenze:
Per esempio, i metalli preziosi Oro e Argento non sono a scadenza ma hanno un Rollover Overnight come per il Forex e gli Indici, mentre tutte le altre Commodities hanno delle scadenze diverse le une dalle altre.
Specificatamente per quanto rigurda i CFD su commodities con scadenza possiamo avere 2 casi a seconda delle condizioni di trading offerte dal Broker:
1) Il broker chiude automaticamente le posizioni in essere dei traders alla data di scadenza dei contratti e non addebita o accredita nessun Rollover giornaliero, a parte la
maturazione del Premio per il prestito.
2) Al fine di consentire ai traders di tradare senza interruzione, alcuni brokers scambiano il prezzo di un contratto estinto con il prezzo di quello nuovo prima della scadenza del vecchio contratto e calcolano la differenza di prezzo tra i due contratti allineandoli e permettondo al trader di tenere aperta la posizione e quindi di avere continuità tra un periodo e l'altro.
In questo caso avviene il Rollover del Future.
Se il nuovo prezzo è più alto del precedente, posizioni di acquisto riceveranno un adattamento negativo, e posizioni di vendita un adattamento positivo.
Al contrario, se il nuovo prezzo è più basso del precedente, posizioni di acquisto riceveranno un adattamento positivo, e posizioni di vendita un adattamento negativo.
Quindi è sempre meglio appurare a quali condizioni i Brokers permettono di tradare i CFD di commodities.
Quando operiamo a rialzo nel Forex, acquistiamo una valuta (valuta base) e ne vendiamo un'altra (valuta quotata), mentre a ribasso vendiamo la valuta base e acquistiamo la valuta quotata.
Da ciò ne deriva che se deteniamo una posizione di acquisto su un cross, ci verrà accreditato il tasso d'interesse giornaliero della valuta base, mentre addebitato il tasso d'interesse giornaliero di quella quotata.
Al contrario, se apriamo una posizione in vendita, ci verrà addeditato il tasso d'interesse della valuta base ed accreditato quella della valuta quotata.
Quindi, il differenziale dei tassi d'interesse, decreterà il nostro Premio di finanziamento ed il Rollover Overnight.
Per esempio, se apriamo una posizione su EUR/AUD ed il tasso d'interesse attuale dell'EUR è pari a 0,00, mentre quello del dollaro australiano è 1,75 abbiamo i seguenti casi:
per una posizione di acquisto, il Rollover sarà negativo, in quanto 0,00-1,75 %= -1,75% su base annua.
Mentre per una posizione in vendita, sarà +1,75% su base annua.
Il Rollover va quindi diviso per 360 giorni.
Una delle più popolari strategie di forex del ventunesimo secolo è stata il Carry Trade.
Il “Carry Trade” si avvantaggia sia delle differenze dei tassi di interesse fra paesi, che dell’alto effetto leva disponibile sul mercato Forex.
In pratica consiste nell'acquistare o vendere crosses con alti differenziali di tassi d'interesse tra valuta base e quotata come nell'esempio fatto sopra.
Per consultare i tassi d'interesse delle varie banche centrali mondiali clicca su questo link:
http://it.global-rates.com/tassi-di-interesse/banche-centrali/banche-centrali.aspx
Come potete vedere i tassi d'interesse delle valute occidentali sono tutti abbastanza bassi in questo periodo (22/06/2016).
Possiamo vedere che, per via della recessione economica dovuta alla crisi del 2008, l'Euro e lo Yen hanno ridotto progressivamente il tasso d'interesse fino ad arrivare a 0.
Alcune banche centrali addirittura hanno portato il tasso d'interesse in negativo come è successo per Svezia e Svizzera, per cercare di incoraggiare i finanziamenti, lo sviluppo dell'economia e la creazione di posti di lavoro.
Molto appetibili per i Carry Traders risultano essere oggigiorno valute esotiche ed emergenti quali il Real Brasiliano (14,25%), Rublo Russo (10,50%), il Rand Sudafricano (7%), la Lira Turca (7,5%), la Rupia Indonesiana e quella Indiana (6,5%).
Una delle differenze principali tra fare trading su azioni ordinarie e fare trading su CFD su azioni è che quando si negoziano CFD, l'interesse viene maturato se tieni una posizione aperta alla fine del giorno lavorativo, come per gli altri strumenti visti poco fa.
Quando fai trading a margine, prendi in prestito soldi dal tuo broker in modo da aprire una posizione. L'interesse sul capitale preso viene maturato (aggiunto) o dedotto (trattenuto) se hai posizione aperta in CFD su azioni, indici e Exchange Traded Funds che devono essere trasferiti al prossimo giorno lavorativo (00:00h).
Un premio di finanziamento viene aggiunto (per le posizioni corte - in vendita) oppure sottratto (per le posizioni lunghe - in acquisto) dal vostro conto a copertura del beneficio/costo del finanziamento associato.
La Maturazione degli interessi (periodo di chiusura del mercato) per ciascun strumento può essere determinato in % sul controvalore.
L'aggiustamento degli interessi maturati su ogni posizione mantenuta aperta oltre la chiusura del mercato viene calcolato in base alla seguente formula:
D = n x C x i / 360 (o 365)
Secondo la quale:
D = interesse maturato giornaliero
n = numero di azioni
C = prezzo ufficiale di chiusura del titolo
i = tasso di interesse annuale applicabile
Il tasso di interesse annuo si basa sui tassi di interesse di riferimento (rispetto alla valuta dell'operazione) più uno spread pari per esempio, al 2,5% annuo (o diverso).
In generale, gli interessi su posizioni long sono addebitati, mentre sulle posizioni short gli interessi possono essere accreditati (o addebitati), a seconda del tasso d’interesse.
Tuttavia, se il tasso di interesse di riferimento - l’EURIBOR per le azioni quotate in Euro o il LIBOR US per le azioni denominate in Dollari USA - è inferiore a 2,5%, gli interessi saranno addebitati anche sulle posizioni short.
Per quanto riguarda gli indici ci sono 2 tipologie di contratti:
Contratti Cash, cioè "a pronti" come per il forex, oppure contratti Futures a scadenza.
Nel primo caso non vi è scadenza ed è come se stessimo tradando CFD azionari.
Nel secondo caso vi sono le scadenze come per alcuni CFD di commodities.
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