Futures e Opzioni sono strumenti finanziari di tipo "derivato" e sono entrambi contratti finanziari "a scadenza".
Sebbene noi operiamo esclusivamente nel mercato del Forex Spot e dei CFD, comprendere queste due tipologie di strumenti può rivelarsi utile per la nostra operatività.
Non solo perchè questi strumenti vengono utilizzati sugli stessi sottostanti dei CFD e del Forex, ma anche per il fatto che, analizzando certe loro caratteristiche operative e finalità, essi possono darci ulteriori informazioni che possiamo sfruttare a nostro vantaggio.
Prima di addentrarci nei dettagli, vediamo un pò più nello specifico cosa sono i Futures e le Opzioni e quali sono le loro peculiarità.
In seguito vi spiegherò le informazioni che ne possiamo trarre ed il perchè possono esserci utili.
Già il fatto che sono contratti a scadenza, significa che stiamo parlando di contratti con un termine prestabilito e quindi con una certa prospettiva ed aspettativa futura (Futures appunto), sulla quale i traders, soprattutto istituzionali, basano la loro operatività e sulla quale "scommettono" sull'eventualità che il prezzo di un sottostante aumenti o diminuisca o che superi o non superi determinati livelli di prezzo (Opzioni).
Ma vediamoli ora insieme tramite questi articoli tratti dal sito internet www.borsaitaliana.it.
Abbiamo già parlato dei contratti Futures, contratti "a termine" di tipo "derivato", quindi a scadenza.
Vediamoli un pò più nel dettaglio.
Il future è un contratto derivato negoziato su mercati regolamentati attraverso il quale acquirente e venditore si impegnano a scambiarsi una determinata quantità di una certa attività finanziaria o reale (detta attività sottostante o underlying asset) ad un prezzo prefissato e con liquidazione ad una data futura prestabilita.
È un contratto simmetrico in quanto entrambi i contraenti sono obbligati a effettuare una prestazione a scadenza.
L'operatore che acquista il future (che si impegna, cioè, ad acquistare a scadenza il sottostante) assume una posizione lunga (long), mentre l'operatore che vende il future assume una posizione corta (short).
Nella maggior parte dei casi i future non si concludono con la consegna fisica del bene sottostante in quanto i traders preferiscono chiudere le posizioni aperte rivendendo un contratto future precedentemente acquistato o acquistando il contratto future precedentemente venduto, prima della scadenza del contratto.
Al contrario, se il future giunge a scadenza, potrà essere liquidato per cash settlement, cioè calcolandone il controvalore monetario, oppure potrà avvenire la
consegna fisica dell'attività sottostante. In quest'ultimo caso la quantità e qualità dei beni consegnabili sono fissate dal mercato in cui tale contratto viene scambiato.
L'attività sottostante (underlying asset) di un future può essere un'azione, un'obbligazione, un tasso di interesse a breve o a lungo termine, una valuta, un indice azionario o una
merce.
La dimensione del contratto definisce l'ammontare che il venditore dovrà consegnare al compratore per ogni contratto stipulato.
Il future può essere negoziato con intenti speculativi o di copertura.
Nella stragrande maggioranza dei casi le operazioni sui futures delle commodity sono speculative, e si chiudono prima della scadenza con l'acquisto/vendita di un contratto di segno opposto e spesso sono effettuate a cortissimo termine.
Solo una piccola parte (meno del 2%) dei contratti negoziati sulle Commodity nelle Borse preposte (cereali, carni, metalli preziosi, metalli non ferrosi, coloniali, legname, prodotti energetici, valute, ecc.) vengono effettivamente consegnati.
Un produttore o un utilizzatore del sottostante può comunque usare i contratti a termine o i suoi derivati (opzioni) per proteggere il valore della produzione o del fabbisogno di una determinata quantità di un bene (Commodity) da fluttuazioni di prezzo avverse per un tempo prestabilito (a dipendenza del termine scelto), per poi chiudere l'operazione con un contratto di segno opposto alla sua posizione iniziale, e contabilizzarne il risultato nella gestione corrente della sua attività.
Le opzioni sono contratti derivati che attribuiscono al compratore il diritto di acquistare o vendere (opzione appunto) un'attività sottostante a (oppure entro) una certa data a un prezzo prefissato.
Le opzioni sono contratti derivati asimmetrici in quanto soltanto il venditore è obbligato a soddisfare le volontà del compratore; quest'ultimo, invece, detiene il diritto di decidere se esercitare o meno la facoltà implicita nel contratto.
Le opzioni danno al compratore il diritto, ma non l’obbligo, di acquistare una data quantità di una attività finanziaria sottostante (titoli, indici, valute etc...) ad un determinato prezzo di esercizio chiamato “Strike” ad una data specifica o entro tale data. Nel caso in cui l’opzione possa essere esercitata solo alla scadenza avremo opzioni cosiddette “europee”, mentre le opzioni “americane” danno al possessore la possibilità di esercizio in qualunque momento entro la data di scadenza.
Gli elementi caratteristici di una opzione sono:
• il sottostante (o underlying): esso può essere un titolo azionario, un indice, una valuta estera (o un tasso di cambio) un contratto future, una merce (Commodity) oppure una
qualsiasi attività finanziaria o reale.
Tutte le opzioni scritte sul medesimo sottostante costituiscono una "serie".
• La facoltà. Le opzioni che conferiscono al possessore la facoltà di acquistare, in data futura, il sottostante vengono denominate Opzioni Call.
Le opzioni che conferiscono al possessore la facoltà di vendere il sottostante, vengono denominate Opzioni Put.
Tutte le opzioni dello stesso tipo (call oppure put) costituiscono una "classe".
• La scadenza. Le opzioni che conferiscono al possessore il diritto di esercitare la facoltà esclusivamente il giorno che coincide con la scadenza del contratto, vengono
denominate opzioni europee, mentre le opzioni che conferiscono al possessore il diritto di esercitare la facoltà in un qualsiasi giorno entro la scadenza del contratto, vengono
denominate opzioni americane.
• Il prezzo di esercizio (o prezzo base o Strike Price) rappresenta il prezzo al quale il possessore dell'opzione call oppure put può, rispettivamente, acquistare o vendere
l'attività sottostante.
Il soggetto che acquista una opzione assume una posizione lunga (long), mentre la controparte, che vende l'opzione, assume una posizione corta (short).
Esistono pertanto quattro tipi di posizioni sulle opzioni:
- una posizione lunga su una call (diritto di acquistare a termine il sottostante);
- una posizione lunga su una put (diritto di vendere a termine il sottostante);
- una posizione corta su una call (obbligo di vendere a termine il sottostante se la controparte ne fa richiesta);
- una posizione corta su una put (obbligo di acquistare a termine il sottostante se la controparte ne fa richiesta).
Dato che le opzioni conferiscono al loro possessore una facoltà e non un obbligo, potranno assumere un valore positivo (nel caso in cui risulti conveniente esercitare la facoltà) o, al massimo, nullo.
A causa della asimmetria tra i diritti ed i doveri dell'acquirente e del compratore, l'acquisto di un'opzione richiede sempre l'esborso di una somma di denaro denominata
Premio.
Le opzioni vengono impiegate dagli operatori con finalità di speculazione, copertura o arbitraggio.
Esempio:
Si consideri il caso in cui un soggetto ha acquistato un'opzione Call europea sul titolo azionario Alfa con Strike Price pari a €
30 e durata residua pari a 1 mese, versando un premio pari a € 2.
Il giorno di scadenza potranno verificarsi tre casi:
1) Il titolo Alfa quota € 25.
Il possessore dell'opzione deciderà di non esercitare la facoltà in quanto non risulta conveniente. La sua perdità sarà pertanto limitata al prezzo inizialmente versato
(Premio).
2) Il titolo Alfa quota € 30.
Il possessore sarà indifferente se esercitare o meno la facoltà di acquisto.
3) Il titolo Alfa quota € 35.
Il possessore eserciterà la facoltà di acquisto versando € 30 ed entrando in possesso di un titolo del valore di € 35.
Il suo profitto, al netto del premio versato inizialmente, sarà dunque pari a: (prezzo sottostante -strike price) - Premio, ossia
(€ 35 - € 30) - € 2 = € 3.
Eccoci giunti, dopo la descrizione dei prodotti finanziari sopra citati, al primo strumento utile che possiamo utilizzare per la nostra operatività nel forex e nei CFD.
Sul sito Timingcharts.com possiamo vedere il COT (Commitments of traders) e cioè le posizioni in essere di 3 categorie di investitori nei confronti dei mercati negoziati con contratti futures, quali valute, commodities ed indici.
Queste categorie sono:
Large traders, cioè investitori istituzionali (indicati in verde).
Small speculators, cioè piccoli speculatori (indicati in rosso).
Commercials, commercianti (indicati in blu).
Timingcharts è utilissimo quindi per scoprire il posizionamento degli investitori nel mercato, ovvero in quale direzione (long o short) gli investitori hanno aperte le proprie posizioni.
Apriamo il sito di Timing charts e troviamo questa interfaccia:
In alto abbiamo una colonna di strumenti con la quale possiamo personalizzare il grafico. In default ci viene mostrato il grafico giornaliero della valuta AUD a barre.
Cliccando su Symbol, abbiamo una vasta scelta di sottostanti:
- 8 Singole valute quotate al CME group o vecchio CBOT, (CME currencies).
- Commodoties energetiche (energy).
- Cross valutari (forex).
- Commodites agricole (granaglie e soia).
- Indici.
- Tassi d'interesse.
- Carni.
- Metalli.
- Commodities deperibili (softs).
Purtroppo il COT non è disponibile su tutti i sottostanti.
E' offerto su tutte le valute singole, ma non su tutti i crosses valutari (solo quelli contro USD), poichè i currency futures sono basati sui Cross contro USD.
E' offerto sugli Indici americani (i più importanti) e sulle Commodities.
Gli altri sottostanti offrono la sola visualizzazione del semplice grafico.
Il grafico visualizzato copre un periodo pari a circa 7 mesi.
Possiamo aggiornare il grafico fino al 1989, cliccando su un trimestre specifico (Mar, Jun, Sept, Dec) e scegliendo l'anno.
Possiamo inoltre decidere se mantenere il grafico giornalierio (D) oppure settarlo settimanalmente (W) o mensilmente (M).
In questi casi, la grandezza temporale rimane sempre di circa 7 mesi.
Possiamo decidere se mantenere il grafico a barre oppure usare il grafico a candele, mantenere lo sfondo nero oppure mettere quello bianco ed infine, inserire uno dei 4 indicatori proposti.
Cliccando su COT abbiamo accesso ai dati aggiornati al martedì della settimana corrente (non al venerdì).
Il Commitments of Traders è una collezione di reports settimanali forniti dal CFTC (Commodity Futures Trading Commissions).
Per quanto riguarda il Sentiment, non consideratelo.
Rappresenta l'opinione (il sentimento) dei traders riguardo al mercato, e se notate bene, la % di rialzisti (bullish) non rispecchia per niente l'andamento del prezzo. Non contano le opinioni, ma solamente i dati oggettivi.
Sulla sinistra si apre un pannello di controllo con le finestre "Database" e "Output".
"Database" vi permette di visualizzare sul grafico:
- Futures Only: solo le posizioni dei contratti Futures e può arrivare fino al 1989.
- Options and Futures: Opzioni e Futures sommati.
Il CFTC calcola il delta ponderato per i contratti in Opzioni e li somma per calcolare il numero equivalente di contratti Futures da includere nel report.
Questi reposts cominciano da marzo 1995.
La seconda finestra fornisce le seguenti opzioni:
- Net Position: è il calcolo più comune e quello preconfigurato.
Il risultato è dato dalla sottrazione delle posizioni long dalle posizioni short per ogni gruppo (large, small e commercials) e viene visualizzato sotto il grafico.
Se volete eliminare uno o due dei gruppi e focalizzarvi sui dati di uno solo, cliccate a sinistra sui bottoni colorati e li deselezionerete.
-COT index: La Net Position viene utilizzata per creare il COT index.
Questo indice riscala i risultati delle posizioni nette ad un range compreso tra 0 e 100 basato sullo specifico periodo inserito nella finestra sottostante "Weeks" che rappresenta il numero di settimane su cui viene calcolato l'Indice. Di default è settato a 26 Weeks cioè gli ultimi 6 mesi.
Se volete vedere i dati calcolati sull'ultimo anno, utilizzate il 52 weeks.
Il COT index trova il più alto ed il più basso valore di Net position entro il numero di settimane impostato ed assegna i valori di 100 e 0.
Tutti gli altri valori di Net position vengono calcolati proporzionalmente a questo range.
C.O.T. Index = (Net Position corrente - Minima Net Position[Index Weeks]) / (Massima Net Position[Index Weeks] - Minima Net Position[Index Weeks].
-Move index: calcola il Rate of change (ROC) sui dati del COT index, calcolato come differenza tra il Cot Index ultimo e quello di N periodi precedenti, immettendo il n° di settimane sul quale fare il calcolo.
Move Index = C.O.T. Index[Corrente] - COT Index[ROC Weeks].
-Custom: Con questa opzione, potete personalizzare il grafico con ulteriori dati.
Di default viene indicato l'Open Interest, cioè il totale dei contratti long o short aperti nel mercato e non il volume o la somma di entrambi i contratti.
Possono inoltre essere visualizzati i soli contratti long o short delle 3 categorie di operatori e possono essere aggiunte altre finestre sotto il grafico.
Quindi, riassumendo, Timingcharts ci permette di visualizzare i dati oggettivi delle posizioni assunte dai vari investitori sui futures di valute, indici americani e commodities.
Come noterete, i Commercials e i Traders assumono posizioni opposte sul mercato.
Ciò accade perchè i Commercials si coprono dalle oscillazioni dei prezzi causati dall'operatività degli Speculatori. Questo garantisce la liquidità ai mercati futures fornendo alle due categorie le relative controparti.
Quindi, ciò che dobbiamo attenzionare, sono le posizioni dei Large Traders, ossia i pesci grossi dei mercati.
Una rapida occhiata al COT ci permette quantomeno di tradare nella giusta direzione, ossia long quando gli istituzionali sono a rialzo e short quando gli istituzionali sono a ribasso.
Se operiamo sull'EUR/USD dobbiamo analizzare sia i dati relativi alla valuta EUR che quelli relativi alla valuta USD.
Noterete che le posizioni dei traders nei confronti delle 2 valute sono speculari.
Un incrocio tra la linea blu e quella verde ci da indicazione di un inversione di atteggiamento e di tendenza nei mercati.
Per esempio, se la linea verde incrocia a rialzo la linea tratteggiata, significa che gli speculatori sono passati da ribassisti a rialzisti.
Il dato oggettivo è che le posizioni si sono invertite e che gli speculatori stanno ora accumulando posizioni contrarie rispetto a prima, quindi contratti long.
Un ulteriore analisi può essere fatta aggiungengo l'indicatore di Open Interest ed analizzando il grafico del prezzo, che è sempre quello principale.
La conferma del cambio di trend ci viene data dalla rottura di un importante livello di prezzo (supporti/resistenze e trendlines).
Abbiamo visto come può essere utile esaminare il COT sui contratti Futures e delle Opzioni a scadenza mediante i grafici del sito timingcharts.com.
Ora analizzeremo un altro strumento che può rivelarsi utile ai nostri fini operativi e che riguarda nello specifico le posizioni assunte dai traders per quanto riguarda le Opzioni a scadenza sui vari sottostanti.
Abbiamo già visto in cosa consiste operare con le Opzioni a scadenza.
Ora vediamo in pratica quali dati possiamo ricavare dalla lettura della tabella delle opzioni accessibile da uno dei più importanti siti gratuiti sulle Opzioni e cioè optionetics.com.
Il sito offre una vasta gamma di servizi ed informazioni sul trading in Opzioni,
ma a noi serve essenzialmente come strumento di supporto al trading tradizionale.
Possiamo visualizzare la tabella delle Opzioni aperte su Indici, Commodities, Titoli quotati nelle borse USA e di alcune valute quotate contro il dollaro USA.
Per trovare il sottostante, basta andare nella sezione Market Data ed inserire nella finestra "Quote Lookup" il codice indentificativo del sottostante.
Ma a cosa ci serve l'analisi della tabella delle opzioni?
Semplicemente a trovare probabili livelli di supporto e resistenze mensili dei vari sottostanti.
In che modo? Ora ve lo spiego.
L'operatività nelle Opzioni a scadenza consiste nello "scommettere" soldi su dei livelli di prezzo che il sottostante non dovrà superare a rialzo o a ribasso alla data di scadenza del contratto.
In pratica, con l'analisi della tabella possiamo arrivare a determinare con buona probabilità il range di prezzo entro il quale il sottostante rimarrà per un dato periodo. Riusciremo cioè a determinare i più probabili livelli di Supporti e Resistenze di periodo.
Attenzione però, ho detto probabili, non sicuri.
Poichè le opzioni sono a scadenza settimanali o mensili e vengono aggiornate giornalmente, possiamo identificare i livelli settimanali o mensili, dando un'occhiata ogni sera e vedendo su quali livelli di prezzo vengono aperti più contratti (dove sono posizionati i soldi) guardando quali livelli di prezzo hanno i maggior valore di Open Interest.
Il ragionamento sotteso è abbastanza semplice ed intuitivo.
L'analisi va fatta considerando i seguenti dati:
1) il prezzo corrente del sottostante.
2) I livelli di prezzo con maggiori Open Interest di Put e di Call, cioè lo STRIKE PRICE.
Lo Strike corrisponde al prezzo della scommessa.
Vediamo i 4 casi possibili dell'operatività con le Opzioni a scadenza.
1) Acquistando una Call Strike 100, significa che la mia scomessa prevede che a scadenza il sottostante quoterà sopra 100, più il costo pagato per acquistare la Call per pareggiare, per esempio 2, quindi più di 102.
2) Vendendo invece una Call Strike 100, significa che la mia scomessa prevede che a scadenza il sottostante quoterà meno di 100, più il costo pagato per la vendita, quindi meno di 102.
3) Acquistando una Put Strike 90, significa che la mia scomessa prevede che a scadenza il sottostante quoterà meno di 90 più il costo pagato per acquistare la Call per pareggiare. 90-2= quindi meno di 88.
4) Vendendo invece una Put Strike 90, significa che la mia scomessa prevede che a scadenza il sottostante quoterà più di 90, più il costo pagato per la vendita, quindi più di 88.
Semplificando senza tenere conto del PREMIO abbiamo quindi:
Ma come possono esserci utili queste 4 possibilità?
Analizzandole relativamente al prezzo corrente del sottostante e tenendo conto che il costo per l'acquisto e la vendita di Call e Put non ci servirà per le nostre analisi.
Purtroppo le tabelle delle opzioni non ci dicono se le Put o le Call sono state vendute o comprate e possiamo solo ipotizzarlo mediante il seguente ragionamento.
Per esempio, se il sottostante quota 95 è più logico scommettere sul fatto che il sottostante rimanga sotto il livello di 100 piuttosto che scommettere sul fatto che salga oltre 100.
Da tale supposizione ne deriva che molto probabilmente i traders istituzionali abbiano venduto le Call e acquistato le Put di strike superiori al prezzo corrente del sottostante.
Quei livelli rappresentano quindi delle possibili Resistenze.
Lo stesso ragionamento può essere fatto per le Put e le Call al di sotto del prezzo corrente.
Se il sottostante quota 95, è più facile che il prezzo rimanga sopra il livello di 90 piuttosto che esso scenda al di sotto.
Da quest'altra supposizione, deriva che molto probabilmente i traders istituzionali abbiano venduto le Put ed acquistato le Call di strike inferiori al prezzo corrente del sottostante.
Quei livelli rappresentano quindi dei possibili Supporti..
In questo modo quindi possiamo determinare i più probabili livelli di Supporto e di Resistenza, in modo da gestire la nostra attività, sopratutto per quanto riguarda il day trading di breve e brevissimo periodo.
Ora va detto che gli istituzionali, cercheranno in tutti i modi di influenzare l'andamento del prezzo per difendere le proprie "scommesse" sulle opzioni, cercando di sfruttare a proprio vantaggio sia l'attività diretta sul sottostante (Azioni, Futures, Forex) che quella sulle opzioni.
Ecco perchè i mercati vengono in qualche modo manipolati dagli squali della finanza.
Guardando la tabella noterete che gli Open Interests non saranno concentrati su un solo livello di prezzo ma saranno posizionati su svariati Strikes, quindi svariati livelli di resistenze e di supporti.
Ebbene, quali sono i livelli che dobbiamo tenere in maggiore considerazione?
Per il livello di Resistenza, teniamo d'occhio il livello di Call e Put Strike inferiore con maggior valore di Open Interest aperti, poichè soddisferà anche tutti i livelli superiori, se il prezzo non deve scendere sotto tale livello.
Per il livello di Supporto, teniamo d'occhio il livello di Put e Call Strike superiore con maggior valore di Open Interest aperti, poichè soddisferà anche tutti i livelli inferiori, se il prezzo non deve salire sopra quel livello.
Guardate lo schema qui sotto.
Per quanto riguarda il forex, utilizziamo gli ETF FX (cioè i fondi che replicano le maggiori valute contro USD o CurrencyShares).
Sono 7 ed i codici sono:
FXA (Aud/Usd)
FXB (Gbp/Usd)
FXC (Cad/Usd) e non Usd/Cad
FXE (Eur/Usd)
FXF (Chf/Usd) e non Usd/Chf
FXS (Sek/Usd) e non Usd/Sek
FXY (Jpy/Usd) e non Usd/Jpy
Se il vostro broker non consente di visualizzare le valute contro Usd, utilizzate un qualsiasi altro sito che offre i grafici invertiti come ad esempio investing.com.
Facciamo ora un esempio pratico sul cross EUR/USD.
Per prima cosa analizziamo i dati del COT di Timingcharts su EUR e USD in data sabato 25/06/2016, settimana in cui è avvenuto il referendum Brexit nel UK.
Ricordiamo che i dati sono aggiornati al martedì della settimana e non al venerdì, quindi al martedì precedente al referendum!
Inolte ho tenuto conto delle posizioni sia di Futures che di Opzioni.
Il COT sulla valuta EURO, ci dice che gli istituzionali (linea verde) sono ancora ribassisti e per contro i commercials (linea blu) hanno posizioni rialziste.
Vediamo inoltre che, rispetto alla settimana scorsa, le posizioni ribassiste sono aumentate (da -56.489 a -61.346).
Nonostante ciò il valore Open Interest dei Large Traders è diminuito rispetto alla settimana precedente (da 399.544 a 389.356).
Se raffrontiamo l'Open Interest con la Price Action vediamo che:
a prezzi crescenti e Open Interest decrescente i ribassisti su EUR hanno liquidato delle posizioni aperte in vendita ed hanno chiuso delle posizioni.
Analizzando il COT di opzioni e futures della valuta USD, avviene il esattamente il contrario.
I contratti dei large traders sono duplicati rispetto al martedì precedente (+9.372 vs +4.692) e quindi si sono rafforzati di molto i compratori.
Open Interest leggermente superiore con prezzi decrescenti significa che pochi nuovi ribassiti su USD (i Commercials) sono andati short.
Entrambi i COT ci indicano che i Large Traders sono comunque sempre ribassisti sull'EUR e rialzisti sul USD, anche se non particolarmente aggressivi.
Ciò è dato dal fatto che i reports sono antecedenti al referendum Brexit.
Ora procediamo ad analizzare i dati delle Opzioni di Optionetics.
Cerchiamo l'ETF che replica il cross Eurodollaro, cioè FXE e clicchiamo su "Lookup".
Si caricherà la pagina con i dati generali del sottostante.
Sopra trovate le sezioni "Quote", "Chain" e "Chart".
Per vedere la tabella delle opzioni cliccate su "Chain".
Potete decidere se vedere solo la tabella per quanto riguarda la prossima scadenza, oppure tutte le scadenze successive disponibili.
In data odierna, sabato 25/06/2016, il Cross quota 1,1114.
Vediamo che le opzioni hanno il livelli di prezzo segnalati in questo modo:
110, 115,5, 111 ecc...poichè il cambio viene moltiplicato x 100.
111 diviene la nostra quota di riferimento.
La scadenza dell'Opzione è la settimana successiva, cioè venerdì 01/06/2016.
Diamo un'occhiata.
Il rettangolo azzurro corrisponde alla fascia di prezzo in cui si trova EUR/USD il 26/06/2016.
I rettangoli rossi a destra sono gli Strikes delle Puts e gli Strikes delle Calls inferiori al prezzo corrente con i più rilevanti Open Interests (i probabili livelli di Supporto):
Strike put: 103 Open Interest: 578
Strike put: 105 Open Interest: 620
Strike put: 106 Open Interest: 746
Strike put: 106,5 Open Interest: 665
Strike put: 107,5 Open Interest: 959
Strike put: 108 Open Interest: 811
Strike put: 109 Open Interest: 768
Strike put: 109,5 Open Interest: 1.597
Strike call: 109,5 Open Interest: 633
Strike put: 110 Open Interest: 2.868
I rettangoli rossi a sinistra sono gli Strikes delle Calls e delle Puts superiori al prezzo corrente con i più rilevanti Open Interests (i probabili livelli di Resistenza):
Strike Call: 116 Open Interest: 884
Riportiamoli sul grafico EUR/USD.
Possiamo notare subito due cose:
1) gli Strikes ai vari livelli segnati con le vendite di Call e Put corrispondono pienamente ai livelli di supporti e resistenza del grafico stesso.
Lo strike della call con Open Interest di 884 corrisponde al livello di resistenza del Cross mentre le Puts inferiori corrispondono ai livelli di supporto.
2) Gli investitori hanno pesantemente scommesso sul ribassamento dell'EUR/USD, a seguito dell'esito del referendum Brexit in Gran Bretagna.
Lo possiamo evincere dalla valanga di Open Interest posizionati ai livelli inferiori del prezzo corrente, mentre solo una copre un'eventuale salita del prezzo.
Ora vediamo cosa è successo con Futures e Optioni guardando i grafici di timingcharts la settimana successiva (02/07/2016) :
Come previsto, i contratti dei Large speculators sui Futures e le Opzioni sull'Euro sono aumentati in vendita da martedì 21/06/2016 a 28/06/2016, passando da -62.330 a -66.066, mentre i contratti sul Dollaro sono aumentati in acquisto, da 9.336 a 12.425.
Gli Open Interest sull'Euro sono aumentati da 389.356 a 428.876 con un decremento della quotazione. Ciò conferma che gli investitori hanno aperto nuove posizioni ribassiste.
Gli Open Interest sul dollaro sono invece diminuiti da 51.008 a 48.326 con un aumento della quotazione. Ciò significa che i Commercials hanno liquidato più o meno 3.000 contratti in vendita sul dollaro.
Vediamo ora cosa è successo con le Opzioni il giovedì 30 giugno alla vigilia della scadenza ed una settimana dopo il referendum Brexit nel Regno Unito, tenedo conto le chiusure di EUR/USD di mercoledì 1,1134 e giovedì 1,1140:
Segnamoci gli strikes di Calls e puts.
Strikes di Calls e Puts inferiori al prezzo corrente con i più rilevanti Open Interests (i probabili livelli di Supporto):
Strike put: 105 Open Interest: 1.029
Strike put: 106 Open Interest: 844
Strike put: 106,5 Open Interest: 602
Strike put: 107 Open Interest: 1.053
Strike put: 107,5 Open Interest: 1.018
Strike put: 108 Open Interest: 839
Strike call: 108 Open Interest: 620
Strike put: 108,5 Open Interest: 460
Strike call: 108,5 Open Interest: 1.711
Strike put: 109 Open Interest: 977
Strike put: 109,5 Open Interest: 1.210
Strike call: 109,5 Open Interest: 668
Strike put: 110 Open Interest: 2.527
Strike call: 111 Open Interest: 1.035
I rettangoli rossi a sinistra sono gli Strikes delle Calls e delle Puts superiori al prezzo corrente con i più rilevanti Open Interests (i probabili livelli di Resistenza):
Strike Put: 112 Open Interest: 501
Strike Put: 116 Open Interest: 884
Riportiamoli sul grafico EUR/USD di sabato
Dal grafico possiamo evincere che:
alcuni giorni prima della scadenza, si sono formati due aree importanti di resitenza e supporto:
il livello 1,16 con 884 calls vendute, ed il livello di 1,10 con 2.527 puts vendute.
Restringendo ulteriormente il campo vediamo che gli investitori hanno pesantemente scommesso sul fatto che EUR/USD rimanga al di sotto del livello di 1,12 e che il prezzo rimanga al di sopra di 1,11, cosa che è puntualmente accaduta chiudendo venerdì a 1,1137!
Abbiamo visto come possono esserci utili questi due strumenti almeno per farci un'idea di come i mercati stanno evolvendo e cosa aspettarci nell'immediato futuro.
Questo tipo di operatività può essere svolta soprattutto a supporto dell'operatività intraday, guardando giornalmente l'aggiornamento delle tabelle a scadenze settimanali su Forex, ma anche quelle mensili su titoli azionari e commdoties.
Inoltre, guardando TIming Charts possiamo orientare le nostre posizioni sempre dalla parte giusta, cioè quella degli Specultaori e tradando a favore di trend.
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