Al di là della strategia o della filosofia sottesa ad un sistema ed al di là dell'orizzonte temporale di riferimento del trader, la costruzione di un trading system deve saper rispondere a 6 precise e semplici domande:
1) COSA COMPRARE O VENDERE?
Determinazione dei mercati in cui vogliamo operare.
2) QUANTO COMPRARE O VENDERE?
Dimensionamento della posizione. Money management.
3) QUANDO ENTRARE IN POSIZIONE?
Entrata o timing di posizionamento.
4) QUANDO USCIRE DA UNA POSIZIONE PERDENTE?
Definizione dello stop loss in caso di inversione del prezzo.
5) QUANDO USCIRE DA UNA POSIZIONE VINCENTE?
Definizione del take profit, o trailing profit in caso di guadagno.
6) COME GESTIAMO IL SISTEMA?
Regole addizionali di gestione dei sistemi di trading.
La prima decisione è cosa comprare o vendere, o, essenzialmente quali mercati tradare.
Se tradi pochi mercati, riduci grandemente le tue possibilità di salire a bordo di un trend.
Allo stesso tempo, non dovremmo tradare mercati con troppo poco volume od in cui non si sviluppano buoni trends.
Im mercati più importanti sono forex, commodities, indici borsistici e azioni.
La scelta su quali mercati operare si basa su alcuni elementi importanti.
Il primo, è quanto tempo abbiamo a disposizione o quanto tempo vogliamo dedicare al trading.
La nostra operatività si deve basare sulle nostre esigenze e sulla nostra personalità e carattere.
Più mercati seguiamo, più tempo dobbiamo dedicare ad essi per analizzarli giornalmente.
A questo aspetto è legata la scelta del timeframe di riferimento.
Siete orientati ad essere traders intraday o scalpers?
Volete svolgere il trading come un'occupazione stabile per tutto il giorno?
O siete più orientati per il trading multiday analizzando i mercati solo quando sono chiusi e quindi a "bocce ferme"?
Se siete intraday traders potete considerare di operare su una cerchia ristretta di mercati poichè non potrete controllare ed operare su molti mercati contemporaneamente.
Inoltre potete sfruttare gli orari in cui l'attività è maggiore perchè non sempre è il periodo giusto per fare trading.
Operare in pochi mercati ma buoni può essere una strategia operativa intelligente anche per coloro che non hanno molto tempo a disposizione.
Se siete multiday traders potete controllare molti più mercati poichè seguirete solo poche volte al giorno le quotazioni.
A questo punto uno strumento screener può rendervi la vita molto più facile, impostando le condizioni che soddisfino la vostra ricerca di mercato per un potenziale trade.
Inoltre i mercati su cui possiamo operare dipendono dai Brokers.
Alcuni Brokers offrono solo determinati mercati come il Forex ed alcuni CFD di Indici e Commodities.
Altri Brokers offrono una vastità di mercati, tra cui anche i CFD di titoli azionari.
La scelta del Broker deve essere orientata anche su questo aspetto.
Il dimensionamento della posizione è assolutamente fondamentale, ma ancora e troppo spesso viene sottovalutato o malgestito dalla maggior parte dei traders.
Quanto comprare o vendere riguarda sia la gestione del capitale che la diversificazione.
La diversificazione è un tentativo di spalmare il rischio su diversi strumenti e di aumentare le possibilità di guadagno aumentando le opportunità di trades di successo.
Una giusta diversificazione significa fare simili se non identiche scommesse su molti e diversi strumenti.
Per quest'aspetto ci riallacciamo al precedente punto.
La gestione dei soldi significa veramente controllare il rischio non scommettendo così tanto da esaurire il nostro conto prima che dei buoni trades si presentino.
Quanto comprare o vendere è l'aspetto più importante del trading.
La maggior parte dei traders principianti rischiano troppo su ogni singolo trade. Questo aumenta grandemente le possibilità che finiscano al verde molto presto, anche se hanno uno stile di trading molto valido.
Il dimensionamento della posizione si basa su due elementi essenziali:
1) il prezzo di entrata (Entry)
2) il prezzo di uscita in caso di perdita (Stop Loss).
Una formula comunemente utilizzata per determinare la quantità negoziabile di uno strumento finanziario è:
Quantità=Rischio/(Prezzo entry-Prezzo di Stop Loss).
In questo modo, predetermino la quantità di rischio ammissibile, e cioè quanto sono disposto a perdere per ciascun trade.
Il rischio deve essere determinato come % di capitale sull'Equity o sul saldo del conto di trading.
La percentuale è a discrezione del trader e solitamente varia dall'1% per i traders meno avversi al rischio al 5% per i traders molto avversi al rischio.
Predeterminando la % di rischio sul nostro conto sappiamo quanti trades abbiamo a disposizione prima che il conto finisca.
La decisione di quando comprare o vendere è anche chiamata "entry decision" e corrisponde al Timing di entrata, cioè la tempistica giusta per entrare nel mercato.
I sistemi automatici generano segnali di entrata che definiscono l'esatto prezzo e le esatte condizioni di mercato per entrare in esso, sia in acquisto che in vendita.
Per esempio, un'entrata tipica di un Trading System Trend Following, prevede che il prezzo faccia un nuovo massimo di periodo.
Il periodo è relativo al timeframe di riferimento del trader (intraday o multiday) poichè tutto è relativo ai trend che si seguono sul grafico.
Può essere un nuovo massimo mensile, semestrale o annuale, come un nuovo massimo a 5 minuti, a 15 minuti od orario.
L'entrata tipica di un Swing Trader sarà su un pattern reversal alla fine di un Pullback od un Rally.
L'entrata tipica di un Contrarian sarà sempre su un pattern reversal ma con un mercato in forte ipercomprato o ipervenduto, a ridosso di importanti aree di resistenze/supporti e dalla parte opposta rispetto al trend principale.
I traders che non tagliano velocemente le perdite non avranno successo nel lungo periodo. La cosa più importante per tagliare le perdite è di predefinire un punto di uscita dal mercato, prima di iniziare un trade.
Lo stop loss è un ordine di vendita (per le posizioni long) o acquisto (per le posizioni short) precauzionale nel caso il prezzo non vada nella direzione da noi auspicata.
E' la nostra protezione del capitale e l'elemento essenziale per una corretta copertura sul Rischio.
Nelle piattaforme può essere impostato direttamente all'invio di un ordine pendente o in un ordine a mercato.
Lo stop Loss può anche essere "ideale", cioè, non posizionato direttamente come ordine, ma inviato al momento stesso in cui il prezzo raggiunge un tale livello di perdita.
Molti Trading Systems che vengono "venduti" come completi, non specificano esattamente quando uscire da una posizione vincente.
Inoltre, la decisione di quando uscire con un guadagno è cruciale per la profittabilità di un sistema.
Ogni sistema di trading che non dice quando uscire dalla posizione con un profitto, non è un sistema completo.
Un' uscita può essere prevista qualora il prezzo raggiunga un determinato target minimo di prezzo.
Tale uscita può essere decretata con un ordine di Take Profit, impostato direttamente al momento dell'entrata in posizione.
Poichè non è detto che il trade raggiunga quel target può essere impostato anche un trailing profit manuale o automatico.
Il trailing profit permette al trader di spostare nella direzione del trade lo Stop Loss che una volta che supera il livello Entry, cioè di break even o pareggio, esso diventa un trailing profit.
Im questo modo, se il prezzo sale, il trailing profit lo seguirà mentre se il prezzo ritraccia contro il trailing profit si ferma rimanendo alla distanza di sicurezza impostata dal trader.
Il trailing profit è quindi uno strumento utile per assicurarsi dei profitti.
Stop Loss e trailing profit possono essere impostati mediante svariati indicatori di prezzo e di volatilità, come per esempio il parabolic SAR, il supertrend, una media mobile, il volatility stop o semplicemente massimi e minimi relativi di periodo o swing points di periodo.
Una volta che un segnale di entrata è stato generato, le considerazioni tattiche riguardo le meccaniche dell'esecuzione sono importanti.
Questo è particolarmente vero per i grossi conti, dove le entrate e le uscite di posizione possono risultare in significativi e contrari movimenti del portafoglio.
Vanno quindi approfonditi i seguenti aspetti:
1) il timing di entrata e di uscita,
2) lo slippage o riquotazione,
3) i gap che si possono formare nel momento di entrata,
4) la piramidazione delle posizioni,
5) eventuali take profit parziali.
6) eventuali filtri tecnici da apporre nella strategia.
Come già detto più e più volte, non basta saper rispondere alle domande sopra elencate, poichè riguardano l'esclusiva strategia operativa.
La vera differenza la fa la gestione logistica interna al sistema stesso.
Con gestione intendo:
1) il numero ed il tipo di mercati da seguire e tradare,
2) la diversificazione del portafoglio,
3) il money management da osservare con
- la % di rischio per singolo trade e
- la % totale di rischio su più trade, quindi la leva finanziaria da rispettare.
La diversificazione del portafoglio comprende la decisione inerente ai mercati più o meno correlati tra loro da tradare simultaneamente.
Il money management comprende la diminuzione della % di rischio in momenti sfavorevoli e l'aumento in momenti profittevoli.
Rciordo che la strategia operativa è solo 1/3 di un sistema.
Un sistema implica anche un buon money management e la mentalità ed il temperamento adatti per il trading.
Questi tre elementi vanno sviluppati insieme.
La costruzione di un sistema si svolge in 3 fasi distinte:
1) Decisione delle regole da seguire che implica:
strategia operativa e money management applicato.
2) Backtest della strategia operativa sui dati storici dei vari mercati.
3) Ottimizzazione dei parametri adatti ad ogni mercato.
Per prima cosa un sistema va costruito scrivendo le varie regole sopra descritte, va testato e poi ottimizzato con i parametri adatti per ogni mercato.
Una volta costruito il sistema per vie generali, il sistema va testato sui dati storici dei vari mercati.
Poichè tutti i sottostanti sono diversi l'uno dall'altro, i parametri possono variare di mercato in mercato e per questo si rende necessaria l'ottimizzazione dei parametri per individuare quali siano i più efficaci ed il tasso di profittabilità del sistema.
Queste ottimizzazioni devono essere aggiornate periodicamente poichè i mercati cambiano sempre.
Per fare questo si rende necessaria una piattaforma che permette di scrivere e di operare sistemi automatici, come ad esempio la Metatrader o Prorealtime.
Imparare a programmare Expert Advisor può sembrare difficile ma non lo è se si è disposti a dedicare un pò di tempo e di passione.
In alternativa vanno fatti manualmente dei test a ritroso, individuando le condizioni di entrata e di uscita del sistema in modo da costruirsi una statistica.
Oltre a questi aspetti, è importante la gestione emotiva e la fede nel proprio sistema.
Nessun sistema è vincente al 100%, tutt'altro.
Molti sistemi hanno ridotte % di trades vincenti ma alte % di profittabilità rispetto al conto di trading in un dato periodo di simulazione considerato.
Significa che pochi trades vincenti permettono comunque di generare un buon livello di guadagno, nonostante la maggioranza di tardes perdenti.
Per esempio, se un sistema dà il 33% di trades vincenti ma un livello di profittabilità del 60% su un conto di trading di 1.000 €, vuol dire che solo 1 trade su 3 sarà profittevole, ma con un guadagno di 600 € alla fine della durata della simulazione.
Ciò significa che il sistema è affidabile ed è solo una questione di rimanere fedeli al sistema stesso senza scoraggiarsi rispetto ai trades perdenti.
La costanza del perseguimento dei segnali di trading generati dal sistema è un aspetto importantissimo, poichè un solo segnale perso, può significare la perdita di un trade potenzialmente profittevole.
Non sappiamo se sarà quello giusto, e nell'evenienza lo seguiamo.
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