STRATEGIE TREND FOLLOWING


1 - TREND FOLLOWING

 

Abbiamo detto che, nel pensiero comune dei traders e soprattutto dei Contrarians, le resistenze vanno vendute mentre i supporti vanno acquistati.

Tali aree sono soglie psicologiche che arrestano il movimento del prezzo e lo fanno invertire.

 

Ma può succedere che, spesso e volentieri, la pressione degli acquirenti (nel caso di uptrend) o dei venditori (nel caso di downtrend) possa essere ancora molto più forte di quella delle controparti causando la rottura delle aree di resistenza/supporto e permettendo al trend di proseguire nella stessa direzione.

Ciò avviene, perché rimane più forte la domanda rispetto all’offerta o viceversa.

I compratori sono ancora disposti a comprare prezzi più alti perchè i venditori sono disposti solo a vendere a più alti prezzi o viceversa.

 

Quando un’area di resistenza o di supporto viene rotta o “perforata” si dice che è avvenuto un Breakout di prezzo, rialzista o ribassista.

Talvolta, un breakout di prezzo ribassista è chiamato breakdown.

Spesso però, accade che il prezzo rompa a rialzo o ribasso per poi retrocedere di nuovo: in questo caso, si forma una falsa rottura chiamata in gergo Fakeout.

 

Quindi, se i contrarians auspicano e supportano un’inversione di prezzo su resistenze o supporti, i trend followers si preparano invece ad operare su una rottura del prezzo a rialzo o a ribasso, pronti a “seguire il trend”.

 

I trend followers non cercano di anticipare un trend, lo seguono e basta.

Il pragmatismo che contraddistingue il trend follower è il proprio punto di forza.

Per i puri trend followers, il mercato non può essere previsto da astruse analisi tecniche o fondamentali.

Non esiste certezza nei mercati, esistono solo le probabilità e secondo loro, le probabilità maggiori si hanno quando si opera a favore del trend corrente.

Si segue cioè la corrente del prezzo.

 

Nel trend following, seguire tutti i segnali del proprio sistema è fondamentale.

Alcuni segnali potranno non rivelarsi vincenti ma prima o poi arriva quello buono.

Lo slogan principale è "One good trend pays for all the whipsaws"!

cioè: "un buon trend ripaga di tutte le piccole perdite" di quando si viene buttati fuori dal mercato per via dei falsi segnali o di oscillazioni improvvise.

Ecco perchè è importantissima la gestione del rischio.

 


2 - IDENTIFICAZIONE DEL TREND

 

Se per il contrarian, la prerogativa è quella di identificare l'eccessiva forza o debolezza di momentum di un mercato per trovare potenziali inversioni di trend, a breve, medio o lungo periodo, la prerogativa di un trend follower è quella di identificare la presenza e la forza di un trend, a breve, medio o lungo periodo in base all'orientamento operativo del trader.

 

Un trend è definito da:

per un uptrend rialzista, quando il prezzo fa massimi e minimi relativi crescenti successivi, cioè higher highs e higher lows.

Per un downtrend ribassita, quando il prezzo fa massimi e minimi relativi decrescenti successivi, cioè lower highs e lower lows.

Inoltre per determinare il trend abbiamo a disposizione svariati strumenti quali:

 

1) le medie mobili.

La media mobile è un indicatore lineare che calcola il prezzo medio di un determinato periodo.

Se impostiamo una media mobile a 10 periodi sul grafico giornaliero, questa plotta sul grafico una linea che rivela il prezzo medio degli ultimi 10 giorni.

Se il prezzo è al di sopra di tale linea e la linea è crescente, significa che il trend a 10 giorni (2 settimane di trading) è rialzista, mentre se è al di sotto e la linea è a ribasso significa che il mercato è in downtrend.

Quando la linea è più o meno piatta significa che non vi è un trend ben definito.

Ci sono varie medie mobili da utilizzare tra cui quella semplice, quella esponenziale e quella ponderata. Queste ultime due sono calcolate in modo da dare più peso alle ultime sessioni.

Possono essere utilizzate anche 2 o 3 medie mobili per identificare meglio trend ed il timing di entrata.

 

2) Canali di Donchian.

Rappresentano il prezzo massimo (linea superiore) ed il prezzo minimo (linea inferiore) di N periodi.

Quando il prezzo è a ridosso della linea superiore significa che il mercato è in  forte uptrend mentre quando è a ridosso della linea inferiore significa che il mercato è in forte downtrend in un dato periodo N.

 

3) Momentum e Roc o "Rate of Change" (Tasso di cambiamento di prezzo).

Momentum e rate of change (ROC) sono i più semplici indicatori di trend

e misurano il tasso di variazione di un sottostante e quindi misurano anche la forza del movimento o momentum.

Indicano in pratica la % di variazione di prezzo tra la data odierna ed un periodo passato N.

 

4) ADX (Average Directional Move) e DMI (Directional movement).

L’ADX misura la forza del trend senza però fornire indicazioni sulla sua direzione.

Consideriamo il mercato in fase di trend quando il valore dell'ADX è superiore a 20 o 25.

Quando è inferiore indica trading range.

Il +DI e il –DI completano la funzione dell’ADX definendo anche la direzione del trend. Utilizzati insieme i tre indicatori costituiscono il DMI e possiamo determinare sia la direzione del trend (up o down) che la sua forza.

 

Ho già analizzato nel dettaglio questi indicatori nella sezione dedicata in ANALISI TECNICA - INDICATORI DI TREND.

 

Abbiamo visto inoltre nel capitolo dei Fondamenti del trading (Capitolo 19 - Parte III) , che ci sono diverse tipologie di trend followers che variano in base allo stile di trading od alla prospettiva temporale.

 

Principalmente sono 2:

 

1) Breakout traders

 

2) Swing traders

 

Vediamole un pò più da vicino.

 


3 - BREAKOUT TRADERS

 

I breakout traders tradano in direzione di un trend principale pressochè già definito, entrando in posizione alla rottura di livelli di resistenze statiche  in un uptrend e di supporti statici in un downtrend, specialmente quando il mercato fa nuovi massimi o minimi di periodo.

Entrano quindi su figure di continuazione quali i rettangoli o boxes.

Il periodo di entrata è discrezionale e può avvenire sul breakout di nuovi massimi o minimi settimanali, mensili, semestrali, annuali, ecc...

Oppure su breakout di massimi/minimi intraday: orari, a 5 o 10 minuti ecc...

Cercano di entrare su rotture di piccole fasi di congestione in un trend già definito, cercando di cavalcarlo fino alla fine.

Il vantaggio è che, entrando in posizione su nuovi massimi, il momentum è forte e si hanno buone probabilità che il trend continui.

Lo svantaggio è che si può incappare in false rotture e ritracciamenti improvvisi (i cosidetti whipsaws) che ci sbattono fuori dal mercato.

Ragion per cui è molto importante settare lo stop loss di entrata ad una buona distanza dal livello di entrata.

 

L'entrata a mercato ideale è ovviamente quella all'inizio di un trend.

In questo caso, essi cercano di identificare quei mercati che sono in procinto di uscire da lunghe fasi di trading range.

Più è lungo il trading range, più il trend che ne deriverà dopo la rottura di un supporto od una resistenza sarà importante.

 

A seconda del timeframe e dell'orizzonte temporale di riferimento e quindi alla durata del trend seguito, i breakout traders possono essere di 3 tipologie:

 

A) Breakout traders.

Questi traders operano mediante una tipologia di breakout, o di rottura di livelli di prezzo (supporti e resistenze) o di pattern grafici come rettangoli o triangoli, cunei, ma per lo più sulle rotture di massimi o i minimi di periodo.

Un indicatore di massimi e minimi di periodo è il canale di Donchian.

 

I traders di più lungo periodo sono chiamati anche Position Traders o traders di posizione.

Questi ultimi seguono grafici giornalieri, settimanali finanche mensili, seguono i trend maggiori ignorando completamente le oscillazioni intraday e possono detenere delle posizioni anche per mesi.

Hanno uno stile più rilassato e non stanno attaccati al monitor ogni secondo.

Sono per certi aspetti affini agli investitori classici, ma seguono prettamente l'analisi tecnica e non quella fondamentale.

 

B) Momentum traders.

I momentum traders detengono posizioni per pochi giorni sfruttando la forza di variazione del prezzo, ma la maggior parte opera in intraday ed in fasi di alta volatilità, quando il prezzo si muove significativamente in una direzione con alto volume.

Battono il ferro finchè è caldo, come si dice.

Tradano sull'onda dell'entusiasmo generale presente nel mercato e generano quelle lunghe candele giornaliere (long candles) nella direzione del trend principale che vediamo spesso nei grafici, o generano quei massimi giornalieri successivi.

Attuano strategie di breakout su nuovi massimi intraday sfruttando la forte accelerazione del prezzo (forte momentum), soprattutto sulle onde di ripartenza del trend appena dopo un reversal.

Entrano spesso in posizione al rilascio di importanti news e su timeframes di brevissimo periodo vengono denominati "scalpers".

 

C) Scalpers.

Come appena detto sopra, sono una tipologia di momentum traders che operano a brevissimo periodo arrivando a fare anche centinaia di operazioni al giorno della durata di qualche secondo o minuto l'una, con piccoli profitti (o grandi dipende dal money management) che sommati possono generare altissimi guadagni, grazie alla leva finanziaria.

Operano sulla quantità piuttosto che la qualità e su pochi pips di variazione di prezzo.

Un ruolo di notevole importanza gioca il tipo di mercato tradato che deve essere molto liquido, con alta volatilità, con bassissimo spread e se possibile senza commissioni.

Un effetto sgradevole che può generare questo tipo di trading è lo stress e la tensione da overtrading che può minare la lucidità del trader.

 


4 - SWING TRADERS

 

Utilizzano una strategia simile al breakout trading ma la differenza è che, invece che comprare su nuovi massimi alla perforazione di una resistenza statica, o vendere su nuovi minimi alla perforazione di un supporto statico, essi comprano sui ritracciamenti di prezzo (swing o onde di rimbalzo) cercando di entrare a "sconto" nel mercato.

 

In un uptrend, gli swing traders comprano i pullbacks mentre in un downtrend, shortano (vendono) i rallies.

Non comprano quindi quando il momentum è forte, ma quando il momentum si rafforza dopo una fase di indebolimento e di ritracciamento del mercato ed a seguito o su un pattern di un'inversione.

 

Possiamo dire che gli Swing Traders adottano una strategia ibrida trend follower (di lungo periodo) e countertrend (di breve periodo); operano seguendo la tendenza principale come i trend followers, ma attendendo un reversal sul momentaneo ritracciamento come i contrarians.

 

Il vantaggio è che possono acquistare a prezzi più bassi e vendere a prezzi più alti, ma lo svantaggio è che non sempre i reversal avvengono, anzi, spesso e volentieri un ritracciamento può continuare negativamente buttandoci fuori dal mercato una volta entrati in posizione.

 

Come la strategia breakout anche la strategia swing trading può essere utilizzata in qualsiasi timeframe, sia intraday che a più lungo periodo.

 

 

Nel grafico sopra ho evidenziato le entrate dei traders delle 3 categorie descritte. Il titolo azionario in questione rimane per lungo tempo in una fase di consolidamento ed accumulazione.

Alla rottura iniziale i breakout traders più attenti entrano in posizione massicciamente.

Le linee blu sono le possibili entrate a rottura delle successive resistenze da parte di altri breakout traders.

I rettangoli azzurri sono le possibili entrate degli swing traders alla ripresa del prezzo dopo i ritracciamenti, mentre i linee nere identificano l'azione dei momentum traders e gli scalpers che operano sulla forte direzionalità del prezzo in uptrend, massimo dopo massimo.

 


5 - TREND FOLLOWING ENTRIES

 

Vediamo di fare un riassunto dell'operatività classica dei trend following.

Una volta individuato un mercato con una lunga fase di lateralità (in qualsisasi timeframe) ci si aspetta un breakout sul trading range.

 

L'entrata ideale è quando il mercato è nelle seguenti condizioni:

1) All'inizio di un trend.

2) All'inizio di una ripresa di un trend dopo una lunga pausa .

3) All'inizio di un reversal.

 

L'entrata può essere fatta:

1) sulla rottura della resistenza maggiore del trading range oppure

2) successivamente, individuando un pattern con resistenza e supporto sul return move o retest (come nelle figure di prezzo).

 

La terza modalità consiste nell'entrare sullo swing move:

1) a rottura della mini trendline di ritracciamento, (come nelle figure di continuzione quali triangoli, flags, cunei o pennant).

2) su un pattern di candele reversal.

3) La terza modalità e quella meno affidabile è quando il prezzo tocca una media mobile che fa da supporto/resistenza.

Le ultime tre modalità possono essere utilizzate insieme nello swing trading.

 

Lo stop loss (linea rossa) andrebbe posizionato sul più recente o su quello più distante swing di periodo (supporto o resistenza statiche di periodo) relativamente all'aggressività del trader.

 

Una volta entrati in posizione (breakout della linea blu) va gestito lo stop loss spostandolo sotto i minimi di periodo che si formano via via che il prezzo cresce o decresce (in caso di downtrend).

In questo modo lo stop loss diventa uno stop profit e si protegge il profitto accumulato.

 

Oltre a questo, man mano che il trend prosegue, si possono aggiungere più posizioni, ovvero piramidare più posizioni una sopra l'altra (a scalare per quanto riguarda la quantità di contratti) ed utilizzando sempre le 3 entry sopra descritte.

 

BREAKOUT ENTRY
BREAKOUT ENTRY
SWING ENTRY
SWING ENTRY
MOVING AVERAGE ENTRY
MOVING AVERAGE ENTRY

6 - TRADING CON LE MEDIE MOBILI

 

La medie mobili sono gli indicatori di trend più popolari nel trading perchè sono molto facili da utilizzare e segnalano bene il trend.

Come già detto precedentemente ed anche nella sezione "analisi tecnica", le medie mobili dovrebbero essere settate con valori che rappresentano periodi importanti del timeframe di riferimento.

Per esempio, medie mobili giornaliere a breve periodo molto utilizzate sono la 10 (a due settimane) e la 20 o 21 (mensile).

 

Medie mobili intraday andrebbero settate per rilevare un prezzo medio giornaliero o settimanale. Ad esempio, per quanto riguarda il forex una media mobile utile sul grafico orario potrebbe essere quella a 24 periodi perchè definisce il prezzo medio giornaliero visto che il forex è un mercato aperto 24 ore su 24, mentre per quanto riguarda i titoli dovrebbe essere settata ad 8 o a 10, perchè i mercati azionari aprono e chiudono in una fascia giornaliera di 8-10 ore.

 

Le medie mobili sono in pratica trend lines mobili curve e possono fornire importanti segnali di entrata ed uscita dal mercato.

 

 

Per facilitare la visualizzazione ho messo 2 colori sulla stessa media mobile esponenziale a 10 periodi nel grafico giornaliero di questo titolo.

Il colore blu rappresenta la media mobile a rialzo mentre il colore rosso rappresenta la media mobile a ribasso.

 

Come possiamo vedere, in fase di trading range la media mobile si muove su e giù frequentemente mentre nella seconda parte con un trend a rialzo ben definito, la media mobile cresce e rimane blu per molto tempo mentre poi decresce e cambia colore nelle fasi di ritracciamento.

I migliori punti di entrata sono quando, il prezzo incrocia a rialzo la media mobile a 10 periodi, mentre i migliori punti di uscita sono quando il prezzo li incrocia a ribasso.

In questo modo abbiamo segnali semplici e ben definiti di ingresso ed uscita, cercando di sfruttare solo le onde impulsive in fase di trend.

 

Si può inoltre aggiungere una media mobile a medio-lungo periodo come quella a 100 periodi (nel grafico giornaliero), che ci serve per identificare il trend primario di sottofondo e che fa da uptrend line.



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Commenti: 2
  • #1

    Paolo (ftpl@email.it) (sabato, 22 febbraio 2020 21:47)

    Ottimo lavoro ma un piccolo appunto:

    uptrend: il prezzo fa massimi e minimi relativi crescenti successivi, cioè higher highs e higher lows.

    downtrend: quando il prezzo fa massimi e minimi relativi decrescenti successivi, cioè lower highs e lower lows.

    quella che riporti è la definizione secondo Dow ma, formalmente, per definire un uptrend tutto ciò che serve sono MINIMI CRESCENTI, così come per definire un downtrend bastano MASSIMI DECRESCENTI.
    Tanto che un supporto dinamico/resistenza dinamica potrebbe esistere senza che ci sia un "canale" vero e proprio.

  • #2

    Max (domenica, 23 febbraio 2020 14:16)

    Grazie per i complimenti Paolo.
    Un uptrend necessita di massimi e minimi crescenti perché altrimenti se fosse come dici tu, saremmo in presenza di un triangolo ascendente o discendente, con resistenze e supporti piuttosto orizzontali e solo minimi crescenti o massimi decrescenti. Questo identifica ritracciamenti o congestioni momentanee e non trends di fatto.