UN SISTEMA TREND FOLLOWING UNIVERSALE

 

Questo sistema si basa sui più semplici ed efficaci principi dell'analisi tecnica, talmente semplice che è possibile applicarlo in qualsiasi mercato ed in qualsiasi timeframe, anche se risulta più congeniale su timeframe daily e con trend principali.

 

Il sistema comprende:

 

1) identificazione del trend corrente.

2) analisi di supporti e resistenze statiche e dei "box" di Darvas.

3) dimensionamento e gestione posizione in base a quest'ultimi.

 

Il sistema, che è quello dei box di Nicolas Darvas, appare in prima analisi "discrezionale" ma si basa su delle regole chiare e ben precise tali da renderlo praticamente meccanico.

 

Inoltre, questo sistema è universale e può essere applicato su tutti i mercati, con alcuni aggiustamenti sullo screening di mercato.

 

Per prima cosa, definifiamo cosa è un trend:

Un titolo è in fase di trend se il prezzo fa una serie successiva di massimi e minimi crescenti: HIGHER HIGHS e HIGHER LOWS (uptrend)

o decrescenti: LOWER HIGHS e LOWER LOWS (downtrend),

come in figura 1:

Secondo punto, definiamo cosa sono le aree di supporto e resistenza:

Un supporto viene definito come un’area di prezzi di forte domanda, dove i compratori sono più aggressivi dei venditori.

Una resistenza è definita come un’area di prezzi di forte offerta, dove i venditori sono più aggressivi dei compratori.

E’ logico quindi pensare che i “supporti” si comprano, mentre le “resistenze” si vendono, a meno che, tali aree vengano perforate o rotte, dando il via a dei trend a rialzo o ribasso.

In questo caso avviene spesso quel particolare fenomeno di scambio di ruoli tra supporti e resistenze. (Figura 2).

Una resistenza rotta in un trend a rialzo diviene quindi un nuovo futuro supporto per il prezzo in quanto ora il trend è definito in nuovi massimi e minimi crescenti.

I minimi rimbalzeranno quindi sulle ex resistenze divenute ora supporti per poi ripartire verso l’alto.

Un supporto rotto in un trend a ribasso diviene una futura resistenza sulla quale rimbalzerà il ritracciamento rialzista per poi ripartire di nuovo verso il basso.

Vediamo un esempio su un grafico vero.

Ecco evidenziate le aree di supporto/resistenza.

In soldoni, cerchiamo titoli di forte tendenza su cui possiamo "saltare" sul trend e calvalcarlo fino a quando non si mostrano segnali di inversione, come mostrato sotto in figura 3 e sul grafico sopra.


In un uptrend, entreremo a rottura a rialzo di una resistenza, ed usciremo alla rottura a ribasso di un supporto.

In un downtrend, entreremo a rottura a ribasso del supporto, ed usciremo alla rottura a rialzo della resistenza.

 

La strategia è semplice ma le analisi e soprattutto le individuazioni dei box non sono così immediate. Come per le aree di supporto/resistenza e le trendlines, ci vuole molta esperienza per riuscire a tracciarle propriamente.

Ciò può essere dovuto alla eccessiva irregolarità del titolo per la troppo forte o troppo debole volatilità di periodo, ed anche alla presenza di numerosi gap.

 

Una volta in posizione, la regola generale per la gestione è: spostare lo stop loss nel supporto del box precedente quando il prezzo entra nel box successivo:

Entriamo in posizione con entry 1 mettendo lo stop loss su SL 1 (BOX 1) con prezzo nel box 2.

Quando il prezzo rompe la resistenza 2 (Entry 2) ed il titolo entra nel box 3, sposto lo stop loss sotto il supporto 2 che si è formato precedentemente.

Quando il prezzo entra nel box 4, sposto lo stop loss a livello del supporto del box 3 e via dicendo.

Secondo i principi di analisi tecnica, un trend è in atto fino a quando non vi sono chiari segnali di inversione, ovvero, quando questa successione di massimi e minimi non sussiste più. Ciò non significa per forza inversione, ma può significare congestione, o fase laterale per un dato periodo di tempo.

Come detto poco fa, un chiaro segnale di inversione di un uptrend avviene quando il supporto di periodo viene rotto a ribasso, e per un'inversione di un downtrend, quando la resistenza viene rotta a rialzo.

Cioè, quando avviene un "top failure swing" od un "bottom failure swing" come indicati in figura 3 qui sotto.

In un failure swing (figura 4), l'ultimo massimo/minimo non eccede il precedente a rialzo/ribasso, ma si ferma in prossimità o prima, segnalando così debolezza e possibile inversione del trend. (ciò che avviene nel box 4 della figura 3).

In un "non-failure swing" (figura 5), il prezzo fa un nuovo massimo/minimo, ma nei successivi giorni il prezzo crolla o incrementa rompendo il precedente supporto/resistenza.

Quando accadono questi due casi è bene spostare immediatamente lo stop loss.

Nel failure swing, possiamo notare che il prezzo non eccede il precedente massimo/minimo ed è quindi un grande segnale di indebolimento, mentre nel non failure swing, avremo già spostato lo stop loss non appena il prezzo eccede il precedente massimo/minimo.

Ogni sera, alla chiusura del mercato, cerchiamo potenziali titoli con uno strumento di screening (può essere fatto con la piattaforma prorealtime o mediante il sito www.finviz.com per il solo mercato americano). 

Lo screener troverà già tutti i titoli con le caratteristiche tecniche che cerchiamo, fra i quali dovremo scegliere quelli che più ci appaiono allettanti e regolari.

 

Una volta identificati supporti e resistenze di periodo e quindi i famosi box di Darvas, imposteremo un ordine buy stop sopra la resistenza e lo stop loss sotto il supporto (nella figura 1 contrassegnati con E1 (entry 1), E2, ecc... e SL 1(stop loss 1), SL 2, ecc.....).

 

Possiamo pensare di piramidare le posizioni, comprando un box sopra l'altro secondo i nostri criteri di money management, oppure saltare sul trend e non addizionando altre posizioni, ma spostando lo stop loss non appena il prezzo entra nel box successivo fino a quando il mercato non ci butterà fuori.

 

Nella figura sopra, ho tentato di definire i box del titolo SPNS.

Come potete vedere, alcuni box sono facilmente identificabili, mentre altri sono più difficili, per via del movimento particolare del prezzo.

Quando analizziamo, non abbiam bisogno di nessun indicatore, ma ci basiamo solo sul puro movimento del prezzo.

Ma come facciamo a sapere quali sono i livelli di supporto e resistenza?

 

Dobbiamo guardare attentamente i massimi e minimi di periodo che si sviluppano giorno dopo giorno, gli swing ed i rimbalzi del titolo.

In un uptrend, determineremo l'ultimo massimo, prima che il prezzo retroceda per correzione, cioè uno swing a ribasso. Quello è il livello di resistenza che ci servirà per impostare un pò più sopra l'ordine di buy stop.

Quando il prezzo finisce di retrocedere e ricomincia a salire, il più basso minimo determina il livello di supporto, dove imposteremo più sotto il nostro stop loss.

 

Nel caso sopra, vediamo che il box 9 retrocede rispetto al box 8. Quindi è un chiaro segno di inversione del prezzo. Se il nostro stop loss è a livello del supporto del box 7, possiamo intervenire a chiudere le nostre posizioni sul swing di ritracciamento

nel box 9 quando avviene lo scambio di ruoli tra ex supporto e nuova resistenza.

 

Possiamo avere due tipologie di box, a volte i box sono concatenati insieme, perchè i supporti e resistenze si scambiano le aree, quindi il box inferiore sarà concatenato con quello superiore. A volte, quando il prezzo è soggetto a forti gap o forti accelerazioni, scappa via, ed il box successivo può formarsi a distanza dal box precedente.

 

Ecco un esempio di box svincolato (box 1) e box vincolati o concatenati (box 2,3,4,5).

Ci sono alcune cose da notare in questo titolo.

Le linee in blu, sono utili da tracciare in quanto rappresentano gli swing del prezzi.

Durante la formazione del box 3, si forma un failure swing momentaneo. Ciò, avviene spesso ed è comunque indice di indebolimento.

Quindi, il consiglio è quello di spostare ad una certa distanza dal primo swing del box 3, lo stop loss nel caso il prezzo inverta.

Le linee rosse rappresentano lo stop loss di emergenza, prese a riferimento di alcuni supporti sulle candele antecedenti il breakout del precedente box 2.

Dopo il secondo swing, che avviene leggermente sotto il minimo del primo swing, il titolo riprende la salita e quindi non retrocede ulteriormente.

Notate come il prezzo tende a muoversi più lentamente durante gli ultimi box.

Un'altra cosa importante è il volume che si espande nei giorni di breakout ed è sicuramente un buon segno dell'andamento del trend.

Una regola è che, dobbiamo considerare TUTTA la candela che fa parte di un BOX.

Mi spiego meglio con questo grafico:

 

 

Nel box 3, che siforma dopo un prolungato trading range, notiamo che la prima candela è una long candle bearish che contiene tutte le successive. E' quindi una cosiddetta outside cande o candela madre, che contiene le successive inside candles, o candele figlie.

Questa va considerata tutta facente parte del box 3.

Il punto 1 e 2 difatti sono supporto e resistenza del BOX 3.

Nel box 4, avviene un non-failure swing, ma in questo caso, il nostro stop loss è ancora a livello del punto 1 e non del punto 3.

La candela al punto 5 è inoltre, una shooting star, quindi una classica candela di swing reversal ribassista.

 

POSITION SIZING

 

Come definiamo il position sizing? ovvero il numero di azioni che compreremo?

Semplicemente, quando determiniamo i livelli dei box e mediante la classica formula:

 

RISCHIO/(LIVELLO ENTRY-LIVELLO STOP LOSS).

Il rischio è la nostra massima perdita, calcolata in % sull'equity.

Ad esempio, il nostro rischio è 100 € e diciamo che abbiamo identificato il box 3.

Il livello entry è pari a 9$, ed il livello di stop loss è pari a 8$.

Quindi, la quantità di azioni che compreremo per perdere al massimo 100$ è pari a:

100$/(9$-8$)= 100 azioni.

 

Ricapitolando infine, vediamo di rispondere alla 6 domande viste nel capitolo precedente sulla costruzione del trading system.

 

1) COSA COMPRARE O VENDERE?

Questa strategia può essere utilizzata in qualsiasi mercato.

 

2) QUANTO COMPRARE O VENDERE?

Determiniamo il rischio ovvero la massima perdita in % sull'equity ed data dalla formula:

RISCHIO/(LIVELLO ENTRY-LIVELLO STOP LOSS).

 

3) QUANDO ENTRARE IN POSIZIONE?

In un uptrend, posizioniamo un ordine buy stop sopra al livello di resistenza di periodo, In un downtrend, posizioniamo un ordine sell stop sotto il livello di supporto di periodo.

 

4) QUANDO USCIRE DA UNA POSIZIONE PERDENTE?

Posizioniamo il livello di stop loss automatico sotto il livello di supporto o sopra la resistenza di periodo.

 

5) QUANDO USCIRE DA UNA POSIZIONE VINCENTE?

Il trailing profit è determinato dallo spostamento dello stop loss, non appena il prezzo entra nel box superiore secondo la regola: spostare lo stop loss nel supporto del box precedente quando il prezzo entra nel box successivo.

Non prendiamo nessun profitto, ma sarà il mercato a mandarci fuori.

 

6) COME GESTIAMO LA POSIZIONE?

Possiamo gestire la posizione, con una singola entrata, oppure piramidando posizioni box su box.

Rimaniamo in posizione fino a che l'ultimo supporto di periodo non viene rotto a ribasso, o l'ultima resistenza rotta a rialzo, ovvero quando non sussiste più la definizione classica di trend.

Non appena si formano probabili pattern di inversione, come doppio massimo/minimo , failure swings o non failure swings, spostiamo subito lo stop loss a livello di supporto/resistenza dell'ultimo box in cui il prezzo si trova.



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Commenti: 7
  • #1

    mario (domenica, 07 maggio 2017 02:03)

    Differenze nella equity line tra entrare sui breakout invece che sui pullback e tra position size fissa e piramidale?

  • #2

    Massimo (giovedì, 11 maggio 2017 21:39)

    Ciao Mario,
    dovresti fare delle simulazioni con backtest e vedere le differenze.
    Prova con i sistemi che espongo nella sezione "piattaforma prorealtime" , nella sezione 4 "probacktest".
    Ci sono alcuni sistemi con le medie mobili (simili al swing trading) ed i sistemi con i canali di donchian (supporti e resistenze) e con piramidazione.
    Ogni sottostante ha i suoi parametri ottimali.

  • #3

    Riccardo (lunedì, 25 febbraio 2019 14:11)

    La tecnica è molto interessante, e l'ho inserita nel mio "bagaglio" strategie. Tuttavia, essendo fondamentale beccare il momento del breakout a candela chiusa, mi viene un dubbio. Poniamo di essere sul Daily. Una candela Daily si chiude in breakout su un Darvas box. Il nostro broker è sintonizzato su New York, e quindi il breakout è avvenuto di notte. La mattina alle 8, accendiamo il pc e notiamo sia la candela andata in breakout nottetempo, sia la nuova candela Daily che si sta formando. In teoria noi avremmo dovuto entrare esattamente dopo il momento del breakout, e non sul prezzo della nuova candela il mattino alle 8 (che potrebbe essere MOLTO diverso dal prezzo di chiusura della candela di breakout!). A questo punto, come consigli di procedere? In timeframe inferiori al Daily ovviamente il problema non si pone. Ovviamente è una domanda utile anche in altri ambiti, non solo con i Darvas box.

  • #4

    Massimo (lunedì, 25 febbraio 2019 22:33)

    Si infatti, dovresti mettere un ordine buy stop sopra la resistenza o un ordine sell stop sotto il supporto, e non agire a candela chiusa. In questo modo appena il prezzo supera la resistenza o il supporto si entra in posizione.
    E' anche vero che ciò può essere più rischioso per via di falsi segnali.

  • #5

    Riccardo (martedì, 26 febbraio 2019 09:05)

    Il problema è proprio quello dei falsi segnali infatti...ogni breakout andrebbe analizzato a fondo. Esempio breakout long: un conto è se la candela di breakout si rivela essere (a chiusura candela) una long candle (magari senza spike), un conto è se si rivelerà una spin o peggio ancora una shooting star. L'unica soluzione sarebbe lavorare su H4: rumore accettabile (peggio del Daily ma è pur sempre un timeframe "lento"). In tal modo si possono beccare da 1 a 3 chiusure di candele nell'arco delle 12 ore diurne. Sul Daily, per evitare falsi segnali (che già arrivano quando calcoli tutto per bene, figurati se ti affidi pure agli ingressi pendenti) l'unica soluzione sarebbe entrare solo quando la candela in formazione (quella della mattina italiana per intenderci) si trova a un prezzo "vicino" al breakout confermato dalla candela che ha chiuso di notte...certo, in tal modo si diminuiscono parecchio le occasioni di ingresso (e quindi in caso di strategia vincente sul lungo periodo guadagneremo meno rispetto al caso in cui stessimo incollati al monitor di notte a osservare le chiusure Daily), ma non si può avere tutto..

  • #6

    Riccardo (martedì, 19 marzo 2019 13:47)

    Ciao Massimo, correggimi se sbaglio, ma su TradingSimple non mi pare si faccia accenno ai pattern armonici, è una scelta voluta? A mio parere, l'individuazione di tali pattern è piuttosto soggettiva, o quantomeno la ritengo più soggettiva di buoni breakout/reverse su supporti/resistenze o su solide trendline dinamiche. Per questo non ho approfondito lo studio dei pattern armonici, ma vedo che molti trader affermati li usano come strumento primario del loro trading. Tu che ne pensi?

  • #7

    Massimo (giovedì, 21 marzo 2019 21:29)

    Ciao Riccardo, non ho mai approfondito i pattern armonici perché non reputo i livelli di Fibonacci adatti alla mia personalità ed al mio stile di trading. Probabilmente molti trader sono più congeniali con questo strumento.
    Come pattern di prezzo preferisco per esempio l'1-2-3 high e low di Ross, penso che siano più semplici da individuare e più logici.